Protagoniste in modo insolito, così come inusuale è lo scenario proposto dal percorso espositivo, che coniuga fotografia e scultura.
Il titolo della mostra è “Immaginario reale” e focalizza l’attenzione sulle opere che Erminio Tansini realizza con il legno.
Da oltre quarant’anni l’autore frequenta la Riviera Spezzina e la Lunigiana: qui l’artista si procura quasi tutta la materia prima per le proprie sculture.
I suoi lavori “giocano” con la pareidolia: compongono intrecci, sagome e chiaroscuri che nella loro apparente casualità fanno comparire profili mutevolmente riconoscibili, variabili secondo il punto di vista e la sensibilità di chi li osserva.
Queste opere non hanno mai richiesto l’abbattimento di alberi: il legno impiegato è quello travolto dalle frane, trascinato dai torrenti, incessantemente eroso e levigato, sbiancato dal sole e dalla salsedine.
A prima vista sembrano detriti inutilizzabili ma Erminio Tansini riesce a recuperarli e a rigenerarli: lo scultore risana la materia arborea e le infonde una specie di nuova “vita” artistica, conservando il più possibile la sua inimitabile naturalità.
Così, gli elementi lignei diventano parte di lavori concepiti come pezzi definitivi oppure come modelli per le fusioni in bronzo
Per molti anni l’autore ha considerato le proprie realizzazioni in legno come espressioni intime e ha evitato di metterle in mostra. La loro prima esposizione al pubblico è soltanto del 2017, avvenuta con la partecipazione dell’artista alla 57esima Biennale di Venezia.
Il tema della rigenerazione coinvolge anche i posti dove sono stati effettuati gli scatti proposti da “Immaginario reale”: tutti provenienti dai sets della serie “Forme sfuggenti”.
Iniziata nel 2018, questa rassegna scenarizza le sculture lignee di Tansini in luoghi come paesaggi montani, castelli, scogliere, corsi e specchi d’acqua, radure boschive e siti archeologici.
In armonia con il carattere scarno ma essenziale delle sculture tansiniane, queste locations sono poco utilizzabili per le tradizionali iniziative culturali ed espositive: i sets fotografici di “Forme sfuggenti” cercano di riacquisirle allo spazio artistico.
La serie sta svolgendosi in Italia, in Svizzera, in Francia e nel Principato di Monaco. Una parte consistente delle immagini presenti nella mostra è stata ripresa alla Spezia, Massa, Pontremoli, Levanto, Monterosso al Mare e Vernazza; inoltre, la rassegna ha fatto tappa a Porto Venere, Bonassola, Aulla e Filattiera.
“Immaginario reale” è curata dal figlio di Erminio Tansini: Davide, che è anche direttore di “Forme sfuggenti”.
La parte principale dei testi critici a corredo dell’esposizione è di Dragana Kostić.
L’esposizione è il sesto evento della serie itinerante di mostre fotografiche “Chimere”, interamente dedicata a Erminio Tansini.
Allestita materialmente nello studio-laboratorio di Erminio Tansini, la mostra è visitabile anche online sul sito www.inarce.com.
Informazioni:
cellulare 349 2203693,
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