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Quattro "doppie" serate con il Festival varesino. In mostra anche alcune opere di Gabriele Vicari.

Torna il Festival musicale varesino, giunto quest'anno alla terza edizione, organizzato dal LiricaClub Varese Ligure. Il programma è dedicato ai 250 anni dalla nascita di Ludwig van Beethoven.

 

Dop l'apertura del 4 agosto, il second appuntamento, sabato 8, sarà dedicato alla sinfonia Eroica, eseguita nella versione per pianoforte a quattro mani da Delucchi e da Lorenzo Grossi, pianista ravennate.

Il tema del 10 agosto, con i flautisti Stefania Carrara e Fabio De Rosa, sarà l'immortale amata e le celebri lettere ad essa indirizzate da Beethoven nel 1812. Il pianoforte sarà un preziosissimo Erard del 1911 fornito da Marco Barletta.

Chiuderà il festival la pianista genovese Valentina Messa, con il concerto del 13 agosto: in programma la Grande fuga op. 134 nella versione per pianoforte a quattro mani dell'autore e altri brani dell'ultima, visionaria, produzione beethoveniana.
Accompagneranno la musica testi e letture a cura di Francesca Manfrin ed Emanuele Delucchi.

Per garantire la massima sicurezza degli spettatori ogni concerto si terrà in due turni, alle 19:00 e alle 21:00 con posti distanziati, in ottemperanza alle norme di contenimento Covid.

Tutti gli eventi sono ad ingresso gratuito con libera offerta (prenotazione consigliata cliccando qui), realizzati in collaborazione con ProLoco e Comune di Varese Ligure e con il Festival Paganiniano di Carro.

In mostra due opere di Gabriele Vicari
"Gabriele Vicari è artista completo: scultore e pittore. Prima di modellare i busti e le figure intere, esegue schizzi con grande abilità, e l'opera... è già lì!" racconta Paola Zan.

Due suoi disegni sono esposti nella Libreria della Primavera (di reclusione), in via Garibaldi 5, il carrugio di Varese Ligure, gestita, a titolo volontaristico, nel pieno rispetto delle norme, in sostituzione della Biblioteca pubblica, da Paola Zan.

"Avrete l'occasione di soffermarvi sui dettagli del viso di due anziani, un uomo barbuto, e la madre dello stesso autore" - anticipa la curatrice - Il dipinto della Piccola Dea della Luna si trova invece al Teatro della Compagnia, in concomitanza con il Festival musicale varesino, edizione 2020.

L'opera è stata realizzata nel 2016 ed è già stata esposta a Torre del Lago, durante le serate pucciniane.

Come si può vedere, è a tema musicale. La donna raffigurata fu l'ultima Musa di Giacomo Puccini. La sua identità non è nota o rivelabile. Di sicuro non apparteneva all'alta borghesia. A lei Puccini scrisse, nella fantasia dell'autore, come di suo pugno, l'ultima lettera d'amore prima di morire, qui tra le mani della donna che guarda la luna velata. Dietro di lei uno Spirito aleggia, protettivo. Ai suoi piedi, lo spartito della Tosca. Entrambi i fogli sono leggibili.

Un bel drappeggio dell'abito dorato si staglia sullo sfondo blu cupo, a significare l'ultima passione genuina del compositore.
Musica è ispirazione, momento intimo e luogo di incontro di anime affini".

Per ulteriori informazioni cliccate qui.

 

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