Il progetto, di Alessandro Ratti e Francesco Terzago, composto da 12 episodi sarà ospitato in Piazza Europa, nell’edizione estiva del Nuovo – “Cinema sotto le stelle”.
A partire dal 17 luglio, alle 21.30, con la proeizione del film di Quantin Tarantico "C'era una volta Holywood" la proiezione di uno dei 12 episodi di NIDOCITTÀ precederà quella di una delle 40 pellicole presenti nell’eterogenea rassegna, concepita dall'Associazione Film Club Pietro Germi. Un palinsesto che non rappresenta “solo un evento culturale o una rassegna cinematografica, ma un servizio sociale per la città”.
La proiezione di NIDOCITTÀ, e di altri cortometraggi, rappresenta il desiderio del “Cinema sotto le stelle” di proporsi come spazio permeabile alle proposte artistiche che provengono dal nostro territorio. L’intento è che queste siano diffuse, raccontante, presso il suo pubblico.
In questo contesto, gli episodi di NIDOCITTÀ saranno uno degli eventi nell’evento; precederanno la proiezione del film e, la loro presenza, darà un’ulteriore occasione di intrattenimento, e riflessione, al pubblico dell’Arena.
Davanti agli occhi degli spettatori si dipanerà così una mappa narrativa che sarà possibile ricostruire sostanzialmente in due modi: il primo, assistendo a 12 proiezioni consecutive – perché 12 sono gli episodi di NIDOCITTÀ; il secondo confrontandosi, interpellando chi abbia potuto vedere i frammenti la cui visione si sia persa.
NIDOCITTÀ è un progetto di animazione e narrativo che, per la sua poetica, si presta a un esercizio di condivisione, un esercizio comunitario del pensiero che riguarda il nostro territorio e come esso sia stato colpito dall’emergenza COvid-19. Come gli elementi naturali della nostra città, La Spezia, si siano rimodulati in funzione di modo inedito, per gli umani, di attraversare questo luogo.
Il progetto: NIDOCITTÀ
[la condizione abitativa dei volatili nel periodo marzo-aprile 2020 nel territorio della Spezia]
Un progetto a metà tra animazione e racconto che testimonia il periodo di restrizione dovuto alla pandemia di Covid-19 mostrando come il rapporto tra natura e cemento possa cambiare, con rapidità, quando il ritmo delle attività umane rallenta e quasi diventa impercettibile
Da marzo a giugno 2020 Alessandro Ratti e Francesco Terzago lavorano a un progetto che desidera, attraverso i loro mezzi creativi, cristallizzare l’esperienza di isolamento dovuta alle restrizioni della pandemia da Covid-19.
Alessandro lo fa con i suoi disegni, producendo un lavoro d’animazione e, Francesco, usando le parole. Il risultato è un ciclo di video, una storia suddivisa in brevi capitoli, che rappresenta, libera da ogni retorica d’occasione, il rinnovarsi di un rapporto: quello tra gli animali, gli uccelli, insediati nei nostri palazzi, e le persone costrette a una inconsueta inattività, obbligate a fronteggiare la solitudine e l’impossibilità degli spostamenti, e una economia del tempo che rinnova il significato di ogni istante.
I due media, parole e immagini, si incontrano e mescolano definendo una volontà espressiva comune - il risultato gode dell’accompagnamento musicale di P. L. Nothere e definisce i confini, porosi, di uno stato d‘eccezione.
NIDOCITTÀ riguarda il lockdown dovuto al Covid-19 e come ciò abbia influito sulla vita non solo di artisti e scrittori ma di ognuno di noi.
Figure creative, ed è questo il caso, che si incontrano per la prima volta nello spazio web decidendo di collaborare. I due autori pubblicano i risultati del loro confronto, che nasce e si sviluppa nella virtualità. Con una corrispondenza di email, messaggi, cloud e videochiamate.
NIDOCITTÀ è dunque l’occasione per affrontare un’ulteriore tema, quello delle modalità espressive chiamate a rapportarsi con un evento totalizzante, epocale: la pandemia.
Lo fa con la descrizione piana di alcuni eventi che hanno contraddistinto lo spazio quotidiano nel periodo di lockdown. E, partendo dalla dimensione di una città di provincia, lo sguardo del narratore abbraccia, con gradualità, la dimensione collettiva. Leggendo, nel cambiamento delle abitudini dei volatili, e nella progressione delle loro esistenze, la cifra totalizzante degli accadimenti che hanno riguardato il nostro paese.
Evidenziando, così, il rapporto di dipendenza che alcune specie aviarie hanno nei confronti delle attività umane e, allo stesso tempo, la loro capacità di adattamento plastico a nuove contingenze.
Il mondo può continuare a vivere senza di noi anche se non ci sarà nessuno per raccontarlo.
Gli autori
ALESSANDRO RATTI
Laureato in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo presso il dipartimento di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Carrara. Nel 2006 partecipa al workshop “Urban Tools” tenuto da Dmitry Vilensky del gruppo “Chto Delat”: parte del progetto “cities from below” a cura di Marco Scotini a Pisa. Collabora con GodArt, realizzando laboratori di didattica museale dal 2007 al 2010 e partecipa alla sesta edizione di Officine dell’Umbria con l’installazione Agnus Dei: costruzione di un archivio degli oggetti della cittadinanza. Realizza l’intervento “Oggetti di uso sociale”alla XIII Biennale Internazionale di Scultura di Carrara, “nothing but sculpture”. Prende parte nel 2008 al collettivo Impossibile Sites e realizza con esso diversi progetti, tra i quali, Out of the Box a Piana degli Albanesi, Palermo; progetto premiato da Connecting Cultures, Lost in translation, 2011. È tra i fondatori nel 2012 del Collettivo Parisse, piattaforma multidisciplinare condivisa, nata a sostegno dell’Archivio della Memoria di Anselmo Crovara. Attualmente lavora come scenografo teatrale e docente di laboratori artistici nelle scuole e negli istituti penitenziari.
FRANCESCO MARIA TERZAGO
Francesco Terzago (1986) risiede alla Spezia, città sul mare. Ha vissuto in Cina, a Guangzhou, sul Fiume delle perle.
I suoi versi sono presenti in riviste quali: Nuovi Argomenti, Italian Poetry Review e ClanDestino; e numerose antologie. Ha pubblicato studi sulla poesia di strada e la street art per Boll ‘900 e Planum. Inoltre, racconti fotografici con In pensiero, leparoleelecose.it e Neutopia. Fa parte dei Mitilanti, gruppo di autori attivi nella sua città, e del Comitato di Ricerca sulla creatività urbana Inopinatum, Università Suor Orsola Benincasa, Napoli. Per la sua attività letteraria, e di agitatore culturale, è stato citato tra le pagine della Lettura - Corriere della Sera, Der Spiegel e l’Espresso.
Ha tradotto, dal cinese, Ren Hang pubblicandone, per la prima volta in Italia, i componimenti su leparoleelecose.it e su Atelier.
Caratteri (2019) Vydia, prefazione di Gian Mario Villalta, è la sua raccolta di poesie vincitrice del Premio Elena Violani Landi dell'Università di Bologna - sezione: opera prima.
Il suo sito è www.francescoterzago.it