Il festival si svolgerà a Levanto dall'11 al 22 settembre e che prevede conferenze, laboratori, mostre e visite guidate al patrimonio archeologico e storico della Liguria di levante.
La rassegna si apre con un incontro, alle ore 21.15 presso la Loggia medievale di piazza del Popolo, con Luisa Cascarini: archeologa, studiosa del territorio, esperta in didattica museale e laboratori di archeologia sperimentale.
Prendendo lo spunto dalle indagine svolte con l’Iscum (Istituto di cultura materiale) di Genova e dai ritrovamenti archeologici, la relatrice racconterà la storia dei commerci e dei rapporti d’oltremare di una cittadina che, con il suo porto-canale (interrato a fine ‘400 e del quale durante la serata verrà esposto il plastico) che si apriva proprio nell’area della Loggia, offriva ricovero alle navi commerciali genovesi, cariche di mercanzia proveniente dai diversi luoghi del Mediterraneo.
Protagonista della serata, quindi, il mare, che con le sue rotte rappresentava, nel Medioevo, una direttrice privilegiata (ma non priva di rischi) per i commerci, gli scambi e le relazioni tra le genti.
Nel porto rivierasco si imbarcavano infatti i pellegrini diretti a Compostela (come testimonia la presenza di un antico “ospitale” e dell’oratorio di San Giacomo Apostolo, che conserva ancora raffigurazioni del Sato Matamoros e rappresentazioni della conchiglia, simbolo del cammino).
Ma i traffici erano anche messi a rischio dalla presenza dei pirati, che con le loro incursioni seminavano il terrore nei porti liguri: celebre la vicenda di Benedetto Ri, rapito ancora adolescente sulle spiagge di Levanto, ridotto in schiavitù e poi affrancatosi e divenuto ammiraglio e reggente a Tunisi.
E dal mare arrivarono anche doni inattesi, come il crocifisso ligneo ritrovato dopo una tempesta sulla spiaggia alla quale diede poi il nome (Vallesanta) e che oggi è conservato nella chiesa di Sant’Andrea.
Il racconto di Luisa Cascarini guiderà insomma il pubblico in un viaggio tra leggenda, tradizione e archeologia, per narrare, attraverso il porto-canale di Levanto, quell’archetipo che lega così profondamente i Liguri al proprio mare, con un tratto identitario regionale che accomuna le comunità che abitano le terre costiere come quelle che popolano l’entroterra.