L’Associazione IAmeglia promuove una mostra di personaggi mitici degli anni del boom nella Villa Romana di Bocca di Magra dal 12 al 24 agosto.
Inaugurazione lunedì 12 agosto alle 17,30, occasione per un dibattito sull’Italia del Boom con l’autore e Marco Tarquinio, direttore de L’Avvenire.
La scorsa estate l’associazione IAmeglia si era presentata con Approdi, tre giornate con giornalisti e scrittori a parlare di attualità, ha proseguito questo inverno con una serie di incontri d’autore e ora, estate 2019, la mostra di Adalberto Guarnerio.
Adalberto Guarnerio nasce a Milano nel 1937 e a soli 20 anni inizia l’attività di fotoreporter presso la mitica Agenzia Farabola descritta dal suo fondatore Tullio Farabola come «uno degli archivi fra i più ricchi e meglio organizzati in Italia».
A fine anni ‘50 e inizio anni ‘60 Guarnerio realizza reportage nei settori dello sport, dello spettacolo, di costume, ritraendo personaggi della politica, dell’arte, della musica. Allora i fotoreporter erano chiamati “schiacciabottone” perchè dovevano preoccuparsi di documentare la cronaca spesso “rubando” la fotografia come il paparazzo reso famoso da Fellini ne “La Dolce Vita”. Guarnerio ha saputo però distinguersi perchè nel suo lavoro ha sempre cercato di scegliere una inquadratura diversa, una luce particolare e così sono nate immagini che sono ormai delle icone della storia del nostro paese. Nell’ambito della collaborazione con Farabola arricchisce il suo curriculum con servizi legati a fatti di cronaca e costume che oggi costituiscono un vero e proprio archivio storico irripetibile.
Dalla Milano del boom economico Guarniero passerà negli anni alla Milano della Moda realizzando per la rivista Annabella servizi di moda in tutto il mondo per completare la propria carriera collaborando con settimanali e mensili di vari settori e importanti Marchi per cataloghi e campagne pubblicitarie.
Favolosi anni ‘60 raccoglie le migliori testimonianze del Guarnerio giovane fotoreporter dell’Agenzia Farabola. I visitatori potranno ammirare Sofia Loren, Alberto Sordi, un giovanissimo Dario Fò, De Chirico e Dalì, Gassman e Tognazzi per citarne alcuni. Tutti rigorosamente in bianco e nero e quasi tutti nel formato quadrato della mitica Rolley.
“I Ameglia” fa parte dei cosiddetti Enti del Terzo Settore, oggetto di una recente modifica legislativa che ha introdotto il Codice del Terzo Settore (Dlgs. 117/2017). Si tratta di enti privati senza scopo di lucro aventi finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale e che promuovono e realizzano attività di interesse generale.