"A fronte del successo della nota con la quale esortavo, sia di far pulire gli ascensori che collegano via del Prione a via XXVII marzo, sia di imporre alla ditta incaricata una loro celere riparazione in caso di guasto, l'Assessore dott. Gian Marco Medusei -nell'incontro casuale di stamattina in Comune- mi ha esortato a scrivere ai giornali per palesare la mia indignazione per la trappola che in via Migliari inganna gli automobilisti, con conseguenti, paradossali contravvenzioni.
Vero che la vigilessa mi ha dimostrato che all'inizio di via Migliari c'è il cartello di divieto di sosta, come è vero che la visione del cartello è preclusa all'automobilista che svolta da via dello Zampino: infatti, è posizionato a grande altezza subito dopo l'angolo ed è coperto quasi totalmente da un'insegna di attività commerciale. E rischia di cadere nella trappola anche il sensitivo che percepisce/indovina il divieto, poiché, dopo una serie di parapedonali che non permettono la sosta sul marciapiede, c'è uno stallo che è del tutto uguale a quelli dove è possibile parcheggiare le automobili; infatti, non intralcia la carreggiata, è lungo e largo il giusto e nella parte finale ha una risega, dovuta all'allargamento del marciapiede. Inoltre, nessuna segnaletica orizzontale è presente nello stallo e nessun divieto di sosta e/o passo carraio è sul muro prospiciente. Va poi precisato che è un adescamento, configurandosi come un parcheggio non a pagamento,
Persone del posto mi hanno riferito che il personale addetto alla vigilanza passa in via Migliari più volte al giorno. Approfittarsi di incolpevoli automobilisti è disdicevole, quindi auspico che la mia pubblica segnalazione sia recepita (questa volta in tempi celeri) e ponga fine al "bancomat comunale di via Migliari".
Per quanto mi riguarda, non farò alcun ricorso -come consigliatomi dalla vigilessa che mi ha contravvenuto-, non perché mi ha fatto intendere che 29,40 Euro sono pochi (beata lei!) e nemmeno perché ha detto che sono giuste le mie osservazioni. Pagherò la multa per solidarietà con i tantissimi automobilisti che hanno subito la stessa trappola".
Flavio Cavallini