Quest’anno grazie all’istituzione del nodo locale di Non Una Di Meno, anche Spezia avrà in programma due iniziative legate al tema.
Si inizierà martedì 14 maggio con l'aperitivo di autofinanziamento a partire dalle ore 19 al circolo Origami (in Via Manzoni 39) seguito dalla proiezione del docu-film: “Aborto. Le nuove crociate” (“Avortement – Les croisés Contre-attaquent”) prodotto dalla rete televisiva franco-tedesca Arté, si tratta di un’inchiesta sull’offensiva che il diritto all’aborto sta subendo in tutta Europa, veicolata da campagne aggressive e generosamente finanziate.
Nella giornata del 22 maggio a partire dalle ore 17 nella cornice di Piazza Brin si svolgerà il “Consultorio in Piazza”: un’iniziativa per scoprire insieme come è nata questa legge, come viene applicata e quali sono le criticità che oggi presenta a 41 anni dalla sua emanazione, grazie all’intervento di professionisti del settore della ginecologia, dei consultori, della psicologia e della formazione.
A sostegno dell’iniziativa saranno presenti rappresentanti della Rete Antissessista di Massa-Carrara e le promotrici di Obiezione Respinta di Pisa.
"Per una sessualità libera, per la contraccezione gratuita, per essere libere di scegliere! - affermano da Non Una di Meno La Spezia - In Italia su 94 ospedali con un reparto di ostetricia e ginecologia solo il 65% effettua interruzioni volontarie di gravidanza. L’obiezione di coscienza nel servizio sanitario nazionale è illegittima perché lede il diritto all’autodeterminazione delle donne. Per questo chiediamo il pieno accesso a tutte le tecniche abortive per tutte le donne, native e migranti, che ne fanno richiesta.
Vogliamo promuovere la de-ospedalizzazione dell’aborto attraverso l’incremento della somministrazione delle pillole abortive: si chiede di armonizzare a livello a nazionale i protocolli di somministrazione garantendo l’accesso all’aborto farmacologico nei tempi omologati in tutta Europa. Tempi che devono essere prescritti da esigenze mediche e non da motivazione etiche.
Assistiamo quotidianamente in ogni parte del mondo a tentativi di compromissione di quei diritti faticosamente conquistati nei decenni. La contraccezione gratuita, il pieno accesso all’aborto, l’educazione a una sessualità libera sono ancora negati o fortemente ostacolati. Per questo ci opponiamo al tentativo di sottrarre alle donne il potere e la libertà di decidere sul proprio corpo e sulla propria vita, ci opponiamo alla preponderanza dell’obiezione di coscienza in ogni presidio medico e rivendichiamo la riappropriazione di un benessere dato dalla condivisione di sapere e di risorse su cui si basa la libertà di autodeterminazione. Scenderemo in piazza perché sappiamo che la nostra autodeterminazione è un campo di battaglia e non una questione di coscienza individuale. Saremo in piazza per rompere l’isolamento a cui siamo costrette quando affrontiamo l’aborto o quando scegliamo la maternità".
"Lottiamo - proseguono - contro la subordinazione e la violenza e per questo vogliamo welfare per la nostra autodeterminazione, una sanità pubblica laica e a nostra misura, consultori liberi e organizzati per tutte le donne.
Vogliamo la contraccezione gratuita.
Vogliamo l’accesso gratuito all’assistenza sanitaria per l’ivg, la gravidanza e il parto indipendentemente dalla cittadinanza e dai documenti.
Vogliamo gli obiettori fuori dalle strutture sanitarie pubbliche e dalle farmacie.
Vogliamo l’eliminazione delle sanzioni amministrative per le donne che ricorrono all’aborto fuori dai termini di legge.
Vogliamo l’educazione sessuale nelle scuole.
Vogliamo condividere saperi e desideri".