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Al via la prima consulta del turismo promossa dall’Unione di Comuni Montana Lunigiana In evidenza

Per una pianificazione sovraterritoriale.

 

Ottimo risultato conseguito dall’Unione dei comuni montana Lunigiana. Mercoledì 8 maggio ha visto la firma il documento che dà il via alla prima consulta sul turismo ricettivo locale. Con la costituzione di tale consesso si va a dar vita ad un organismo con cui l’Unione intende valorizzare e promuovere la partecipazione di associazioni ed enti del territorio impegnate nel settore turismo. Una firma attesa e sottoscritta con fiducia dal presidente dell’Unione Roberto Valettini, che ha da subito salutato tutti i rappresentati di associazioni, enti, organismi presenti ben sperando per un turismo sostenibile e organizzato all’interno dell’Unione dei comuni montana Lunigiana.

Stefano Romagnoli, responsabile regionale del settore Promozione economica, legislazione turismo e commercio ha illustrato in due parti le funzioni della consulta, perché si è formata e perché può svolgere un compito decisivo nell’osservatorio turistico di destinazione. I dati sono tanti, solo quelli del 2018 possono dare un notevole aiuto nella stesura di linee programmatiche a medio termine che possono aiutare nella promozione turistica. Ad esempio, sembra strano osservare come sempre meno toscani vadano al mare in Versilia lasciando un “vuoto” occupato da turisti europei e non solo.

“Con la riforma del codice del turismo - ha spiegato Romagnoli -, è stato necessario ricreare un sistema organizzativo sul territorio. Nel 2011 c’è stato lo scioglimento delle APT, poi le funzioni sono state trasferite alle province a loro volta cambiate con la riforma Delrio. La Regione doveva trovare una soluzione anche per il personale che era presente nelle APT, migliorare la capacità competitiva delle strutture ricettive, chiarire meglio il ruolo di attività extralberghiere come B&B ma anche mettersi maggiormente in contatto con professionisti del settore come le guide turistiche”.

Non sarebbe stato possibile affidare ad un singolo comune lo svolgimento di una pianificazione sovraterritoriale, ed ecco la necessità di avere un nuovo sistema di governance turistica di cui l’Unione dei comuni montana Lunigiana si fa promotrice.

“Il turismo funziona quando pubblico e privato collaborano - evidenzia Romagnoli -. L’accoglienza informazione turistica ha questo scopo, è la costruzione di quella che può essere l’offerta turistica del territorio”.

Gli associati ogni anno saranno sempre in contatto con Visit Tuscany, con una piattaforma di uso molto semplice. “Importante è scambiare informazioni e notizie ma anche arricchire il materiale che corre sui social. Un flusso che deve avvenire in maniera automatica”.

Il consiglio regionale della Toscana, nel maggio del 2018, ha individuato in regione 28 ambiti turistici e la Lunigiana è uno di questi. Tramite la costituzione della consulta verrà realizzata l’attività dell’Osservatorio turistico di destinazione (OTD) in cui confluiranno rappresentanti dei comuni interessati, in questo caso sotto l’egida dell’Unione dei comuni montana Lunigiana, esperti o portatori di interessi operanti direttamente e indirettamente nel settore del turismo che rappresentano, in particolare, categorie come associazioni, organizzazioni sindaci, rappresentanti delle istituzioni culturali, dei musei, dei parchi e delle pro loco.

Lo scopo della consulta è anche definire quello che si può programmare nel medio periodo, per questo si dovrebbe riunire almeno 2 volte l’anno, dando una continuità alla presenza, contando sulla guida della Regione e dell’Unione dei comuni.

Sono poi stati presentati dati statistici sugli afflussi del turismo in Toscana negli ultimi 10 anni. Dati importanti per una pianificazione e una strategia di promozione ma anche utili casi di studio per migliorare l’offerta turistica per i visitatori nazionali e non solo.

Il presidente dell’Unione Comuni Montana Lunigiana Roberto Valettini ha commentato positivamente l’esito della mattinata come: “Una riunione molto importante, molto sentita, che può felicemente riconvertire questo territorio ad un turismo più intenso e consapevole, più partecipato con rapporti preferenziali rispetto a realtà di afflusso significative”.

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