Nel 2014, allora sindaco di Ameglia, aveva avviato una "due diligence" che aveva portato alla luce il caso "Ameglia servizi turistici"; ora l'attuale Assessore regionale Giacomo Giampedrone è tra gli indagati della Procura della Spezia per la bancarotta della società.
Indagati sono anche tutti gli altri sindaci di Ameglia dal 2008 al 2017 e tutti i membri del CdA della società che si occupava della gestione del porticciolo di Bocca di Magra, tra cui risulta anche l'attuale assessore della giunta genovese Piciocchi.
“Non può essere una colpa aver applicato i criteri di trasparenza e corretta amministrazione” - affermano gli assessori Giacomo Giampedrone e Pietro Piciocchi - "Durante il nostro breve mandato abbiamo commissionato una “due diligence”, mai fatta negli 11 anni precedenti, portando alla luce debiti occulti accumulati nelle precedenti gestioni. Dal 2003 al 2014, anno del nostro arrivo in Comune, infatti nessuno delle amministrazioni precedenti aveva segnalato l'esistenza del debito accumulato. Non appena emerso il debito ci siamo attivati per mettere in sicurezza i posti di lavoro e salvaguardare i servizi essenziali alla cittadinanza, prima che la società venisse posta in liquidazione, a partire dal 2016”.
“Siamo certi – concludono - che la situazione sarà chiarita in tempi brevi: siamo a completa disposizione della procura. Ribadiamo che se tornassimo indietro faremmo esattamente le stesse scelte: compiute esclusivamente per la trasparenza dei conti di bilancio, la salvaguardia dei posti di lavoro e la garanzia dei servizi essenziali pubblici dei cittadini”.
Dall'opposizione, sia in Regione che in Consiglio comunale genovese, il gruppo del Partito Democratico, così commenta: "Come sempre il Partito Democratico è garantista, crede nell’autonomia dei giudici e nella presunzione d’innocenza. Per questo attendiamo gli sviluppi dell’inchiesta, prima di formulare un giudizio compiuto sulla vicenda. Ma visti i ruoli importanti ricoperti oggi da Giampedrone e Piciocchi, riteniamo opportuno che i due assessori riferiscano rispettivamente in Consiglio regionale e in Consiglio comunale (o nelle rispettive conferenze dei capigruppo), compatibilmente con le esigenze di riservatezza dell’indagine.
Anche se dalle prime indiscrezioni sembrerebbe che i fatti non riguardino l’attuale attività dei due assessori coinvolti, crediamo sia utile e opportuno, come già accaduto in passato, coinvolgere gli organi consiliari e aggiornali sull’evoluzione della vicenda".