Sembra non avere fine l’annoso problema del parco mezzi di Atc.
Se per fortuna non si sono più registrati gravi incidenti come quello del distacco di un volante nel novembre 2016, rimangono però le condizioni di degrado degli autobus, con un’età media vicina ai 14 anni, che mandano su tutte le furie i lavoratori e spesso anche gli utenti.
Tanto che Luca Simoni dei Cobas e Giuseppe Ponzanelli di Uil Trasporti hanno preso carta e penna per denunciare la situazione alla Psal, la Struttura complessa dell’Asl che si occupa della prevenzione e della sicurezza degli ambienti di lavoro.
Una lettera breve ma circostanziata, inviata lunedì alla direttrice Antonietta Gioia, sullo “stato di degrado dei posti guida di numerosi autobus che circolano tutt’oggi nella provincia della Spezia”.
Cobas e Uil mettono nel mirino le vibrazioni a cui sono continuamente sottoposti gli autisti di Atc, che per la poca manutenzione dei mezzi metterebbero a rischio la salute dei lavoratori.
“Nello specifico si denuncia la mancanza di manutenzione di ammortizzatori, seggiolini guida e sospensioni con conseguente aumento del rischio correlato alle vibrazioni che un conducente è costretto a subire quotidianamente – scrivono Simoni e Ponzanelli – Se aggiungiamo che la media annua del parco rotante di Atc è di oltre 13 anni, si può facilmente intuire quale sia la situazione attuale di rischio per i conducenti”.
Da qui la richiesta di un intervento urgente dell’Asl, per sanare una situazione giudicata ormai inaccettabile: “Nonostante gli sforzi fatti dal personale dell’officina, a cui vengono destinate poche risorse, le numerose riunioni e lettere intercorse fra le scriventi e la dirigenza di Atc ad oggi i pochi interventi fatti sui mezzi segnalati sono nettamente insufficienti”.
“La maggior parte delle vetture immatricolate 13, 14 e 15 anni fa hanno tutte questo problema – spiega Simoni dei Cobas – Le vibrazioni sono troppe, senza contare le numerose buche sulle strade percorse dagli autobus, che peggiorano ancora di più la situazione. Chiediamo che l’Asl imponga all’azienda di mettere in sicurezza i mezzi, che oggi non sono a norma. Infatti sono aumentate le patologie degli autisti legate agli effetti delle vibrazioni”.
Dello stesso avviso anche Ponzanelli di Uil Trasporti, che sottolinea il mancato intervento dell’azienda: “Siamo stati a costretti a procedere perché abbiamo sollecitato più volte l’azienda a intervenire, ma non abbiamo mai avuto garanzie. Sappiamo che i meccanici stanno facendo l’impossibile per far uscire i mezzi: manca evidentemente l’approvvigionamento, per sostituire ad esempio i seggiolini. Se l’efficientamento passa da questi tagli, ci dobbiamo rivolgere a enti superiori”.
È rottura totale tra i sindacati e l'azienda: i rapporti sono di fatto congelati, e la lettera all'Asl è l'ennesima dimostrazione dello scontro.
Ieri in commissione lavoro l'ad Francesco Masinelli e il presidente Gianfranco Bianchi hanno replicate alle accuse sulla disdetta di un vecchio accordo sui permessi sindacali, mentre cresce l'attesa per la presentazione del piano industriale, la prossima settimana.