Gli amministratori rivieraschi hanno fornito le linee-guida per imprimere una svolta strategica ad un utilizzo delle due infrastrutture consono ad una cittadina perennemente in cerca di nuove soluzioni per "rigenerare" e rendere più funzionali ad una fruizione turistica (con conseguenti ricadute occupazionali) i preziosi spazi a ridosso del mare di cui dispone.
Dal canto loro, i circa sessanta studenti del terzo anno della "Scuola di architettura e società" del Politecnico, guidati da un docente (Andrea Di Franco) che, conoscendo la cittadina anche per averla eletta da anni a "buen retiro" estivo, l'ha scelta per far esercitare i suoi allievi in una prova di laboratorio, hanno subito dato sfogo alla creatività, e, divisi in piccoli gruppi, hanno prodotto una prima serie di idee di trasformazione che sono state presentate in ventidue brevi video e diapositive nel corso di un incontro tenutosi nei giorni scorsi all'Ospitalia del mare.
Pur non avendo ancora preso visione "sul campo" dei luoghi da reinventare, ma basandosi esclusivamente sulle informazioni e le immagini fornite loro dal docente e dall'amministrazione comunale levantese, i futuri architetti hanno elaborato alcune soluzioni che potranno perfezionare grazie alla visita effettuata il giorno stesso della presentazione e al serrato confronto di idee che nel corso dell'incontro hanno avuto con il sindaco e parte della giunta rivierasca.
Nonostante il progetto sia in una fase assolutamente preliminare (non è infatti stato conferito alcun incarico al Politecnico da parte del Comune, ma esiste solo una richiesta di collaborazione all'esercitazione di laboratorio da parte dell'università milanese), alcune idee sono state giudicate interessanti da parte degli amministratori presenti. Per le arcate dell'ex ferrovia si guarda all'inserimento di volumi dedicati alle "botteghe" e all'artigianato locale, ma con l'utilizzo di strutture modulari e temporanee che possano essere rapidamente riconvertite
ad una fruizione legata alle stagioni. Ciò consentirebbe di affittare gli spazi a canoni sostenibili e modellare l'offerta merceologica a seconda delle stagioni, provando nel contempo a rilanciare un artigianato che, al di là dell'enogastronomia, ha ormai quasi totalmente perso la produzione tipica locale.
Ferma restando l'idea di ampliare le aree pedonali e ciclabili cercando di valutare soluzioni efficaci (ed economicamente realizzabili) all'annoso problema del traffico veicolare sull'asse che collega il centro con il Mesco.
Per ciò che concerne l'ex cava di marmo rosso, pur considerando che, a differenza dell'ex viadotto, si tratta di spazi di proprietà privata, sulla cui trasformazione sarà quindi necessario collaborare con la proprietà, le prospettive indicate dagli studenti sono di una fruizione legata alle attività culturali e del tempo libero, con un teatro all'aperto, un tracciato dedicato alle mountain bike, una parete rocciosa per l'arrampicata. A sostegno delle attività ludico-sportive, ma anche della sosta temporanea dei numerosissimi turisti che transitano sul vicino sentiero per le Cinque Terre, un ostello ed un punto di ristoro.