Oggi, in concomitanza con lo sciopero di 24 ore del Trasporto Pubblico locale indetto da Cgil, Uil, Cobas ed Ugl contro i tagli, si è tenuto anche un presidio di fronte alla sede di Atc Esercizio in via Leopardi.
“Le motivazioni dello sciopero sono note – afferma Luca Simoni (Cobas) – Sono stati tagliati ulteriori 170mila chilometri. Negli ultimi 10 anni superiamo 1,4 milioni di chilometri tagliati di servizio, circa 60 posti di lavoro in meno. Abbiamo toccato con mano la fine del diritto di sciopero. Le legge 146 modificata lo scorso anno prevede una ulteriore restrizione, come ci è successo per lo sciopero del 18”.
“Un’azienda limitrofa a noi alcuni giorni fa ha fatto uscire un bando di concorso per assunzione a tempo determinato ed indeterminato, la nostra invece ha scritto ai dipendenti una lettera affermando che con questi tagli avremmo messo in “bolla” l’organico - sottolinea Giuseppe Ponzanelli (Uil) – C’è il rischio che ad ottobre ci possa essere un altro taglio di 100mila chilometri”.
Oltre ad attendere di poter visionare il piano industriale, le sigle sindacali si sentono inascoltate ed in qualche modo bypassate dalla stessa azienda.
“Lottiamo contro i tagli, non si tratta di uno sciopero legato a motivazioni singole – sostiene Paolo Carrodano (Ugli) – Ci vorrebbe anche una maggiore differenza di valutazione tra chilometri extraurbani ed urbani”.
“Le risorse in meno che hanno portato questi tagli sono una spada di Damocle sull’azienda – ricorda Alessandro Negro (Filt Cgil) – Non sappiamo in futuro come saranno gestiti. Non abbiamo avuto modo di capire in dettaglio le quote effettive del 2018 e del 2019 e anche questo ha portato allo sciopero, avremmo voluto partecipare alla discussione. Non siamo ad oggi sicuri che questi tagli possano garantire il buon funzionamento dell’azienda a livello economico. Non capiamo il comportamento aziendale nei confronti dei sindacati proprio nel momento in cui eravamo uniti per cercare di avere meno tagli possibili!”