Diciannove associazioni unite per un unico scopo: quello di battersi per una sanità migliore. È questo il motivo che ha spinto alla scrittura di dieci punti, per cui le associazioni intendono battersi per risollevare la situazione della sanità spezzina, che versa in condizioni critiche, peggiorando anno dopo anno. Dalla carenza di personale, alla mancanza di posti letto e di fondi per la manutenzione degli ospedali: tutti fattori che stanno mettendo in ginocchio l'ospedale di Sarzana e quello della Spezia. Poi ancora la perdita di primari e la necessità di "rimpiazzare" i medici che andranno in pensione con la nuova legge del governo giallo-verde. Tanti problemi che andrebbero risolti ma, vedendo l'immobilità delle amministrazioni, molti attivisti si sono uniti per scrivere 10 punti fondamentali su cui si erge il "Manifesto per la sanità locale" presentato ieri sera nella Sala della Repubblica della Pubblica Assistenza di Sarzana da quattro di quelle associazioni.
Un dibattito con dati e opinioni di esperti, poi le rituali domande dal pubblico per spiegazioni e chiarimenti. Ha aperto le danze l'avvocato Rino Tortorelli di Cittadinanzattiva che ha spiegato il fine principale del manifesto:"Nonostante molte battaglie fatte da associazioni o sindacati non è stato posto rimedio ai problemi sanitari- e ancora- bisogna invertire questa rotta mettendo insieme le forze su un obiettivo comune: il riequilibrio delle risorse sanitarie della nostra provincia". Sempre lui prosegue:"Bisogna bloccare il processo di privatizzazione della sanità e l'obiettivo di questo manifesto è spingere i sindaci della provincia a farsi sentire in Regione: per questo abbiamo incontrato il sindaco della Spezia, come presidente della conferenza dei sindaci". È Valter Chiappini che prende la parola come presidente dell'associazione Sarzana in movimento, elencando alcuni dati sulla sanità della provincia:"Sono numeri già detti, ma mai ufficializzati e mai smentiti, fino al 2017, quando sono stati ufficializzati". E inizia dai posti letto dell'Asl 5 che dovrebbero essere minimo 814, ma in realtà sono 528, quindi carenti di 215 posti letto per acuti e 71 posti letto per riabilitazione. Poi, rispetto all'Asl 1 della Liguria gli infermieri sono 136 unità in meno, ma "manca personale anche in altri settori, non solo tra gli infermieri" dichiara sempre Chiappini.
Il dottor Cozzani, presidente di Sos Sanità Spezzina si dilunga sulla situazione dei medici:"La situazione è critica per il classico "medico di famiglia": i medici in graduatoria per subentrare sono già occupati e chi andrà in pensione rischia di non essere sostituito". Dopo il dottor Pieraldo Canessa, che per anni è stato un primario dell'Asl 5, rammenta la necessità di un nuovo ospedale nella provincia:"Il sistema sanitario nazionale è in difficoltà ovunque, ma qui alla Spezia si sta perdendo in maniera strisciante". E ancora:"La provincia ha bisogno di un nuovo ospedale, quello della Spezia sta cadendo a pezzi e Sarzana viene considerata poco- poi facendo riferimento al Felettino, il cantiere di quello che dovrà essere il nuovo ospedale in programma, esprime alcune perplessità- quali competenze ci inseriamo? E i posti letto? Stiamo perdendo sempre più qualità". Conclude esprimendo la sua preoccupazione in merito alla perdita di molti primariati tra Spezia e Sarzana e aggiungendo che:" La Regione pensa che i pazienti vadano a curarsi a Genova, ma da qui fanno prima ad andare a Pisa". In ultimo il dottor Franco De Nitto della Confederazione dei centri liguri per la tutela dei diritti del malato che, dopo un focus sul manifesto, dichiara:"Bisogna dare una spinta alle istituzioni che non si stanno occupando dei problemi della sanità"