Un manifestazione nata per rispondere alla scritta apparsa pochi giorni prima della Giornata della Memoria su un muro del complesso del Due Giugno, lungo viale Aldo Ferrari. La scritta 'Ogni palestinese è come un camerata, stesso nemico e stessa barricata!' è stata cancellata, ma la CGIL spezzina ha deciso di chiamare a raccolta i suoi e questa mattina, 30 gennaio, un centinaio di persone (oltre ad alcuni studenti che si sono aggiunti uscendo da scuola) hanno risposto all'appello, presentandosi di fronte al Liceo Mazzini, a pochi metri da uno dei luoghi simbolo della strage nazista: è lì infatti che la comunità ebraica spezzina ha vissuto i momenti drammatici della deportazione ai campi di concentramento.
La scritta, che era stata rivendicata nelle ore successive dai militanti di Lotta Studentesca, aveva come scopo il ricordo del popolo palestinese: "Proprio nel giorno del ricordo vogliamo onorare i palestinesi, popolo che, nonostante le mille difficoltà, continua a non piegarsi ai soprusi e alle prepotenze di Israele, nazione imperialista che vuole cancellare, con il suo odio e la sua potenza, il popolo palestinese".
Oggi l'intenzione era quella di affiggere cartelli con immagini e scritte antifasciste su quello stesso muro, ma la pioggia ha portato gli organizzatori a scegliere un muro al riparo dalle intemperie, proprio sotto l'ingresso del Liceo.
Ha dichiarato Lara Ghiglione segretario generale della Cgil spezzina: "Abbiamo organizzato questa iniziativa in poche ore perché pensavamo e pensiamo sia fondamentale rispondere a quella che consideriamo una provocazione proprio nel Giorno della Memoria e proprio in un luogo simbolo da parte di studenti che si rifanno a quelli che noi riteniamo essere disvalori nazifascisti.
Credo che sia questo che dovremo fare sempre: esserci e rispondere colpo a colpo. Se così non fosse, certe cose rischierebbero di passare inosservate e questo non lo dobbiamo assolutamente permettere, soprattutto alla luce di quello che sta cadendo nel Mediterraneo in queste ore e in questi mesi. Bisogna rendere viva e cercare di stimolare una coscienza nei cittadini ed il giorno della memoria ha proprio questo scopo, soprattutto per i giovani, che di fatto hanno anche meno testimonianze dirette del periodo dell'olocausto e della persecuzione degli ebrei. Quello che noi diciamo è no alle discriminazioni e no all'odio razziale, no a tutte le forme di odio verso qualsiasi forma di diversità. Inoltre- ha concluso Ghiglione- ci dispiace molto che siano stati degli studenti a compiere questo gesto, perché riteniamo che la scuola in questo ambito svolga un ruolo fondamentale".