Portati a termine i lavori di riordino ed ennesima chiusura ingressi del corpo “Villa principale” e dell’edificio “ex limonaia”. Un ottimo intervento ma non supportato da eguale lavoro sugli altri immobili presenti.
Come promesso gli interventi degli operai della Società “IREOS Spa Genova” (incaricata da Cassa Depositi e Prestiti) sono stati portati a termine entro il tempo previsto e le festività natalizie hanno visto i due immobili ripuliti a fondo e non più usabili come riparo per i senzatetto che li avevano adibiti a dimora.
Due i blitz dei Carabinieri che nell’arco di pochi giorni avevano svegliato dai propri giacigli più nordafricani clandestini sul territorio: il primo del 5 dicembre ed il secondo del 27 dicembre scorso. Il primo aveva consegnato l’ex limonaia agibile per le pulizie avviate dalla ditta, il secondo intervento si era reso necessario dopo le segnalazioni della ditta stessa sul via vai di altri extracomunitari in altro edificio.
Gazzetta della Spezia aveva già parlato (Qui)) dell’intervento di bonifica avviato da CDP e dell’atteso futuro della Villa Ollandini e del suo parco, del programma ambito dall’ex Sindaco Cavarra e contestato dall’attuale Sindaco Ponzanelli. Siamo tornati a curiosare in loco.
La Villa è stata ripulita al suo interno e richiusa nelle varie aperture create nelle finestre e nel portone principale, al suo esterno sono ben rappresentativi del lavoro effettuato i “big bag” industriali usati per accumulare il degrado trovato.
Poco più sotto il cassone rimorchio di un camion, anche lui adibito per carico materiale e altri “big bag” ancora di fronte all’ex limonaia.
Tavoloni, pannelli e grigliati di acciaio per impedire nuovi accessi sigillano al momento i due edifici bonificati, e quindi un lavoro preventivato portato a buon fine, ma a preoccupare i residenti che vivono al confine della proprietà, e da sempre segnalano con preoccupazione il via vai notturno, sono gli altri edifici rimasti aperti.
All’ex casa del custode infatti, come potete veder dalle nostre foto, sono stati tagliati i grigliati di chiusura e al proprio interno il degrado è evidente. Seppure lo stabile ormai malconcio e già ferito dal crollo di una porzione di tetto, sembra sia usato ormai solo come “wc” al piano terra, un grosso e discutibile servizio igienico.
Altrettanto risultano ancora aperte le due palazzine di nuova costruzione poste al di sopra del “laghetto” del Parco; l’una era adibita a Servizio Salute Mentale e l’altra per il Sert, in origine erano un unico “Centro Igiene Mentale” poi scorporato come sopra.
All’interno di queste non risultano segni di giacigli attuali, dopo il secondo bliz che aveva portato all’arresto di altri due marocchini (dopo i 5 del primo intervento) sembrano essere state disincentivate le presenze, ma il degrado e la sporcizia imperano ancora e un eguale intervento dedicato e definitivo sarebbe cosa sicuramente auspicabile.
Nel frattempo la bellissima proprietà langue ancora, forse sognando i passati fasti quando era prestigiosa residenza del XIX secolo immersa nel verde.
Ora invecchia sola e abbandonata e con lei il Parco che la cinge, una volta maestoso e ricco di piante esclusive.
Invecchiano sbiadite e in attesa di un progetto che le salvi dal prossimo collassare.