Ci risiamo! Per la Direzione della Asl5 spezzino è sempre solo questione di numeri: si spostano gli infermieri senza mai considerare le competenze acquisite. Tutto molto semplice se non fosse che si sta parlando di sanità, la cui mission è curare e assistere adeguatamente e con competenza il paziente.
Nella sanità spezzina, tale obbiettivo è stato perso di vista, considerando i continui spostamenti effettuati del personale infermieristico.
Potremmo scrivere “ginecologia parte seconda” ricordando che prima dell'estate, in seguito alla chiusura di questo reparto, nursind aveva denunciato che lo spostamento degli infermieri di ginecologia nell’unità di chirurgia generale e toracica era un abuso, come anche l’uso delle pronte disponibilità infermieristiche, evidenziando il grave rischio in cui incorreva il paziente trovandosi di fronte infermieri senza l’esperienza necessaria nell’utilizzo degli strumenti operativi, delle attrezzature e della tecnologia in dotazione al reparto; evidentemente non è bastato a far capire all’azienda spezzina i rischi a cui vanno incontro i pazienti e le responsabilità che ricadono sul personale infermieristico.
Ora riapre il reparto di ginecologia: senza OSS, con 1 solo infermiere per turno con 6 posti letto, più 2 per i day hospital e altri 2 per la senologia.
Anche questa volta per le eventuali improvvise assenze del personale la copertura sarà a carico di infermieri con nessuna esperienza in quel determinato reparto!
L'azienda asl5, l’ufficio del rischio clinic e i capo area, non dimostrano interesse per l’incolumità del paziente e tanto meno dell’infermiere, sottoposto a un carico di lavoro enorme che lo espone a malattia professionale, infortuni ed errori nelle procedure assistenziali.
La mancanza di personale infermieristico con esperienza non può essere giustificata dicendo: “Ci sono malattie e leggi 104 e l’azienda ora non può formare gli infermieri!”.
Questa è una risposta inaccettabile, data agli operatori sanitari che si preoccupano dell'assistenza che chiedono di essere affiancati da un infermiere con più esperienza, ma quel che è peggio è la soluzione adottata dalla dirigenza infermieristica, in base alla quale la formazione degli operatori per il reparto di ginecologia avverrà affiancando gli infermieri delle atre unità operative (pediatria, neonatologia e patologia neonatale) durante lo svolgimento del proprio turno di servizio, ottenendo quindi che questi si allontanino dal proprio reparto di appartenenza dove creeranno deficit di personale e sovraccarico di lavoro con i rischi associati.
Per il Ministero della salute e per l’Ordine delle professioni infermieristiche la sicurezza del paziente non si discute e NURSIND chiede nuovamente l’intervento dell’OPI della Spezia al fine di frenare questa male gestione di un servizio così importante per la collettività.
E’ chiaro che a questa azienda non interessa che le scarse dotazioni organiche e la loro non corretta gestione d’impiego nei reparti, minino la sicurezza del paziente e di riflesso, quella degli operatori sanitari.
Assunta Chiocca
Segretario NURSIND La Spezia