“La gara regionale per l’assegnazione dei servizi di trasporto sanitario significa il colpo mortale per i bilanci delle pubbliche assistenze, la fine del volontariato a favore di persone con gravi necessità e il taglio di posti di lavoro per molti dipendenti”. A suonare l’allarme è Carlo Canese, presidente della Pubblica Assistenza Humanitas di Romito Magra, sulla scia della decisione di ‘Alisa’, la cosiddetta super-Asl della Regione Liguria, che intende assegnare a soggetti privati con un unico appalto le prestazioni più comuni degli enti di assistenza in settori come la dialisi, la radioterapia, le case di riposo, gli ospedali ad eccezione delle urgenze.
“Parliamo di tutti quei trasferimenti in ambulanza – spiega Carlo Canese – il cui peso economico incide sull’ordine del 70 per cento nei conti di tutte le pubbliche assistenze e sul sistema Croce Rossa. Un provvedimento del genere è contrario alla ragione, all’evidenza, al buon senso. Pensiamo ad esempio a tutti i malati e cittadini che da anni hanno un rapporto diretto, di stima con i nostri volontari e dipendenti, vera ricchezza di umanità e professionalità; pensiamo alle tutele di presidio sociale del territorio che rischiano di venire meno; pensiamo ad anni e anni di storia, di aiuto, di soccorso, di conforto improvvisamente a repentaglio”.
Canese rincara la dose dell’assurdo puntando l’indice sulla riunione convocata dalla Regione Liguria per giovedì 15 novembre con i vertici dell’Anpas, l’associazione nazionale delle pubbliche assistenze: “Ci chiamano intorno ad un tavolo, dopo aver nominato un responsabile del procedimento per avviare la gara. A cose praticamente fatte, sarà difficile avere un dialogo, ma la discussione scivolerà solo fra parti opposte”. E per questo motivo si domanda come e in che modo la Regione potrà schierarsi a tutela del sistema ligure delle pubbliche assistenze onlus, quando alle porte bussano i privati.
“Prima di avviare la mobilitazione – conclude il presidente della Humanitas Romito, riprendendo il concetto dei vertici liguri Anpas – aspettiamo comunque gli esiti della riunione con la Regione. Senza contare che le nostre associazioni stanno operando nei trasporti sanitari grazie a una convenzione scaduta nel 2010, in proroga di anno in anno, con tariffe bloccate a otto anni fa”.