“Da questa mattina - sottolinea il presidente ligure di Confagricoltura, Luca De Michelis - i nostri uffici sono pronti a supportare le imprese nella segnalazione dei danni occorsi alle proprie aziende, come previsto dalla normativa vigente. Ricordo che sul portale di Confagricoltura Liguria è scaricabile sia la normativa che la modulistica necessaria a questo passaggio fondamentale per poter acquisire lo ’status’ utile a richiedere lo stato di calamità”.
“Una prima spannometrica analisi - prosegue De Michelis - ci fa dire che siamo di fronte all’ennesimo disastro naturale. A Levante stimiamo di aver perso almeno un terzo delle olive che in questi giorni erano oggetto di bacchiatura e raccolta. Il tutto, tragicamente, in un’annata di qualità e resa ottime”.
Strade interrotte nell’entroterra, aziende zootecniche isolate, colture in pieno campo distrutte anche a Ponente, da Albenga, Ceriale, Borghetto Santo Spirito fino al Sanremese.
Serre e “telini” divelti da raffiche di vento superiori ai 180 km/h.
“Siamo in presenza - sottolinea Andrea Sampietro, direttore regionale di Confagricoltura - di fenomeni ormai tragicamente sempre più presenti e ahinoi ineluttabili e drammaticamente incontrastabili. Quando il vento per oltre 24 ore spira mediamente a più di 120 km/h, con picchi a 180 all’ora, quando il mare raggiunge onde che si infrangono sulla costa con mostruose altezze pari a tre piani di una casa, quando si registrano picchi monsonici di pioggia da 450 millimetri in 15 minuti, siamo davvero impotenti”.
Danni provocati dal vento, da trombe d’aria, frane e nubifragi.
La situazione è resa ancora più difficile per la carenza di energia elettrica in diverse zone.
"Non ci resta - continua Confagricoltura Liguria - che agire sempre più non solo sul piano della prevenzione ma, soprattutto, su quello assicurativo che ad oggi non è adeguato alla realtà. Polizze ‘capestro’ che vedono pagare premi pari ad una volta e mezzo il valore delle colture assicurate, non sono più accettabili. Non si può più procrastinare la nascita di un vero ‘Consorzio di Bonifica e Difesa agricolo’ regionale, e soprattutto non si può non agevolare, seriamente, il ritorno alle campagne, perché la natura abbandonata e vituperata si riprende tutto con gli interessi”.
“E, purtroppo - continua Confagricoltura Liguria - c’è ancora chi oggi nei PUC comunali vorrebbe cementificare i terreni agricoli, chi è pronto a fare la conta dei danni, ma si dimentica che una corretta gestione del territorio certamente non potrebbe nulla contro onde di 8 metri e venti da 180 km/h, ma potrebbe mitigare almeno in parte ciò che succede”.