C'è amarezza nelle parole di Fabio Castiglia, che ad agosto aveva annunciato l'avvio della fase di disarmo, la fase conclusiva di un'esperienza durata oltre dieci anni e che aveva reso il Quinto Remo un vero e proprio simbolo del Golfo.
Una fine già decisa, come avevamo spiegato ad agosto, che merita ulteriore attenzione vista la mobilitazione popolare e l'interesse intorno alla questione: "In moltissimi mi hanno chiamato, compreso il Comandante della Capitaneria di Porto, ma anche tanti bambini e associazioni culturali e sociali che hanno sempre visto nel Quinto Remo un'ottima occasione di inclusione sociale".
Purtroppo, nonostante gli appelli e le dimostrazioni di solidarietà, l'ultimo capito è già scritto: "Se avessero agito diversamente, non tagliando le cime, ma parlando a viso aperto, avrei potuto decidere diversamente, spostarmi o chiudere con meno amarezza. Purtroppo le cose sono andate così..."
Del Quinto Remo resteranno i ricordi di quanti lo hanno visto in prima fila durante le rievocazioni, nei laboratori e nei progetti che hanno coinvolto numerosi bambini e disabili: "Mi dispiace per loro, perchè i progetti erano tanti", prosegue Castiglia.
Nel frattempo Castiglia ha pubblicato sul suo profilo facebook le pagine del libro curato insieme ad Enrico Faggioni nel 2010: "In quelle pagine è raccontata tutta la storia, dalle fasi di progettazione, al varo, fino al 2010. Chissà, magari si potrebbe aggiornarlo e raccontare questi anni di attività, il materiale non manca".