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La Fondazione Manarola in Piazza per incontrare i cittadini In evidenza

Incontro pubblico per ripercorrere i progetti portati a termine in 4 anni di attività, ringraziare i sostenitori e presentare i prossimi sviluppi.

La Fondazione Manarola invita la comunità, i soci, i sostenitori e tutti gli interessati, a partecipare all’incontro pubblico di Domenica 9 Settembre in Piazza Dario Capellini alle ore 21.00. “Una serata per far vedere che la Fondazione è viva e continua il suo operato nel settore della tutela e della valorizzazione della natura e dell’ambiente. Un’occasione anche per ringraziare apertamente le tante imprese locali che partecipano costantemente al programma annuale di donazione, ai quali verrà consegnato una targa a testimonianza del loro impegno” - afferma Fabrizio Capellini, Presidente della Fondazione.

Inoltre sarà proiettato in anteprima il video promozionale della Fondazione, realizzato da Michael Pasini (riprese, regia, montaggio) e Daniele Sarbunk (riprese dal drone), con la collaborazione dei membri del consiglio della Fondazione. L’evento sarà intervallato dai brani musicali eseguiti dal trombettista Andrea Paganetto, accompagnato dal chitarrista Graziano Nardini che canterà in dialetto genovese. Un’occasione per condividere ed esprimere il valore della comunità e proseguire sulla strada della salvaguardia e del ripristino di un territorio unico al mondo.

La Fondazione Manarola nasce il 15 Marzo del 2014, a distanza di 3 anni dall’alluvione che ha devastato Vernazza e Monterosso, con l’intenzione di riportare l’attenzione sul territorio. La scelta di una fondazione di partecipazione ha consentito di costituire il capitale sociale necessario grazie alle donazioni ricevute da oltre il 50 % delle famiglie manarolesi. Il capitale sociale è costituito da denaro e terreni situati nell’area del Parco Nazionale delle Cinque Terre e costituita dai campi terrazzati sovrastanti il borgo di Manarola, che attualmente sono in gran parte abbandonati. L’obiettivo primario è la raccolta di fondi destinati a ricostruire i muretti a secco franati e rimettere a coltura i campi abbandonati, per ridare al paesaggio l’aspetto e la funzione che ha avuto per secoli e fino a pochi decenni fa.

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