I Cobas della Spezia, in relazione al progetto di dimensionamento scolastico presentato dalla Provincia alle OO SS nella riunione dello scorso 19 luglio, esprimono notevoli perplessità su tutta l’operazione e in primo luogo sul metodo adoperato. Balza subito agli occhi la tempistica della proposta, assolutamente inadeguata per i tempi scolastici: si avanzano progetti di ridefinizione dell’assetto delle scuole ad estate inoltrata, quando le attività degli istituti sono interrotte e tutti sono in ferie. Impossibile, quindi, sentire il parere dei diretti interessati, dei lavoratori delle scuole, delle famiglie, degli studenti.
I Dirigenti Scolastici non hanno certo provveduto ad informare gli organi collegiali e a discutere insieme a loro le proposte di dimensionamento. Dalle scuole infatti ci sono arrivate notizie in senso contrario: nessuno è stato consultato neppure negli ultimi mesi di lezione, gli organi collegiali non hanno avuto informazioni dei progetti in essere e non hanno potuto né discutere né deliberare alcunché. Il fatto che l’Ente Locale preposto abbia informato (tardivamente) le OO SS non può bastare ad assicurare la condivisione e la trasparenza del progetto.
Entrando nel merito delle proposte, i Cobas esprimono contrarietà completa ad una ridefinizione degli istituti scolastici che faccia perdere posti di lavoro ed obbedisca a meri criteri ragioneristici di calcolo degli iscritti. Le proposte avanzate hanno tutte, in parte o completamente, questa fisionomia.
Scendendo nel dettaglio, si dice che la proposta di dimensionamento degli Istituti Superiori emerge dalla necessità di salvaguardare il liceo Costa; in realtà la “soluzione” individuata di fatto ridimensionerebbe il liceo classico che diventerebbe costola di un istituto ben più grande e rischierebbe così di perdere la propria identità; insomma, nella pratica poco cambierebbe rispetto a un accorpamento. Un vero paradosso: se si vuole salvare il Liceo Classico, perché allora non dargli un’altra possibilità di arrivare alla fatidica soglia dei 600?
La questione è equivalente per l’Istituto Cardarelli, scuola in crescita e da decenni portatrice di un’identità e di una proposta formativa specifica, a cavallo tra l’istruzione tecnica e quella liceale: questo verrebbe fatto a pezzettini come una costruzione Lego per essere rimontato sotto altra forma ( parte attaccato al Costa, parte al Fossati). Le motivazioni addotte per farlo risultano strumentali: esistono altre scuole che includono licei e tecnici e nessuno pensa di smantellarle. In generale l’esigenza di accorpare tra loro Licei e Tecnici non emerge né dall’utenza né dalla normativa, altrimenti si sarebbero avuti cali di iscrizioni o altri segnali.
Per la questione della ridefinizione degli ISA a cavallo tra La Spezia e Portovenere, anche qui si adotta la tattica dei mattoncini Lego, smontando e rimontando ogni anno le composizioni, senza considerare il continuo disagio di chi vi opera.
La strategia è sbagliata: bisogna trovare soluzioni condivise e per fare questo è necessario che la Provincia elimini la fretta, che è sempre cattiva consigliera, per ascoltare le scuole, in tutte le loro componenti. I Dirigenti Scolastici a loro volta, al di là del loro parere personale, devono coinvolgere gli organi collegiali e valorizzare le proposte di tutti. Chiediamo, dunque, che la Provincia non deliberi a breve nessun dimensionamento, che i Dirigenti Scolastici convochino gli Organi Collegiali e che si apra una fase di riflessione più ampia e condivisa.
Per i COBAS SCUOLA LA SPEZIA – Serena Tusini