Nella mattinata odierna, venerdì 18 maggio, la Polizia di Stato ha eseguito l’accompagnamento coatto alla frontiera di un cittadino marocchino, condannato a 7 anni di reclusione per violenza sessuale e rapina, che durante la detenzione in carcere aveva dimostrato comportamenti violenti ed aggressivi, fino ad essere sospettato di radicalizzazione religiosa.
L’uomo, infatti, più volte aveva tentato di costringere altri detenuti alla fede islamica tanto da richiamare su di sé l’attenzione delle forze di polizia che, a seguito di delicati accertamenti finalizzati ad ottenere il lasciapassare dallo stato estero e all’adozione nei suoi confronti di un provvedimento di espulsione per pericolosità sociale, lo hanno condotto nelle aule di udienza, davanti al Giudice di Pace della Spezia, dr. Galeotti.
In quella sede, il cittadino marocchino ha reso dichiarazioni artificiose e surrettizie per non essere rimpatriato, affermazioni prontamente smentite dalla documentazione acquisita dai poliziotti dell’Ufficio Immigrazione e della DIGOS della Questura della Spezia anche grazie alla collaborazione del Comando della Polizia Penitenziaria presso la locale Casa Circondariale.
Alle ore 06.00 i poliziotti, partendo dall’aeroporto di Milano Malpensa, arriveranno a Casablanca in Marocco dove affideranno alle autorità locali lo straniero che, per i prossimi 10 anni non potrà fare ritorno in Italia.