Dopo la morte dell’operaio croato di 55 anni sul posto di lavoro, CGIL, CISL e UIL avevano proclamato uno sciopero generale di 8 ore e un presidio davanti alla sede della Prefettura e così è stato. Questa mattina infatti le sigle sindacali, assieme ai lavoratori, si sono ritrovate difronte alla Prefettura per far sentire la propria voce e rimarcare che non si può morire in questo modo.
Un presidio che diventa corteo con più di mille persone che partono dal palazzo prefettizio per fare il giro di piazza Verdi, passando per palazzo Civico, attraversando piazza Europa per poi ritornare di fronte al palazzo della Prefettura.
“Siamo qui per denunciare e chiedere una serie di attenzioni rispetto al mondo del lavoro - ha affermato la segretaria generale della CGIL Lara Ghiglione - Da una politica legata al mercato del lavoro, al controllo degli appalti alla possibilità di fare formazione, controlli e sanzioni”.
“A 10 anni dalla legge quadro sulla sicurezza non è possibile questo stillicidio, occorre aumentare le sanzioni e ci vogliono più controlli - ha affermato Marco Gaeta responsabile sicurezza UIL - Bisogna capire se la formazione, che dovrebbe essere mirata alle buone pratiche, funziona”.
“Una giornata di grande mobilitazione, la città si ferma per fermare questo stillicidio che ha colpito anche la nostra provincia - ha dichiarato Antonio Carro segretario provinciale CISL - Abbiamo chiesto al Prefetto di farsi carico di riaprire il tavolo permanente già costituito per prendere dei provvedimenti affinché ci sia più prevenzione e non ci sia più la logica degli appalti al massimo ribasso”.