E' stato definito dagli inquirenti "molto pesante" il quadro accusatorio che ha portato, questa mattina all'alba, all'arresto (per effetto delle misure di custodia cautelare in carcere emesse dal giudice per le indagini preliminari) di Piero Tomà, ex funzionario dell'Ufficio gare e contratti del Comune della Spezia, e Lino Salis, direttore tecnico della società NEC, Nuova Edilizia e Cave SRL.
Per entrambi l'accusa è di corruzione.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbe stata truccata una tranche dei lavori di Piazza Verdi.
In particolare Tomà, proprio grazie alla sua posizione di funzionario pubblico addetto alla gestione delle gare, avrebbe truccato una delle buste per assegnare la gara alla NEC, la società che ha poi effettivamente eseguito i lavori.
L'indagine è nata da una attività della Forestale che indagava sul rifacimento di aree verdi e, grazie anche alla collaborazione con i Carabinieri, è stato intercettato il momento in cui si sollecitava il pagamento di una tranche della tangente.
Tangente che, secondo quanto accertato, ammonterebbe ad almeno 40mila euro. Non si esclude, infatti, la possibilità di pagamenti precedenti a quelli accertati o di altri ancora da effettuare.
I pagamenti avvenivano in contanti e i passaggi di denaro avvenivano in circa 1000 euro a volta.
Gli arrestati li hanno giustificati come somme dovute per motivi personali e privati.
Le indagini sono ancora in corso, ma al momento non sembrano esserci altre persone coinvolte.
Gli inquirenti hanno sottolineato l'estraneità ai fatti sia dell'attuale amministrazione Peracchini che della precedente Giunta Federici.