Coniugi con residenze diverse, prime case dai consumi energetici quasi inesistenti, incarichi lavorativi distanti chilometri dall'indirizzo indicato quale dimora principale o comunicazioni ufficiali mai ritirate. Sono solo alcune delle spie attraverso le quali individuare i “furbetti” della prima casa, ovvero coloro che indicano quale dimora abituale un immobile che, spesso, risulta essere invece secondario.
Obiettivo della dichiarazione fasulla: accedere alle agevolazioni fiscali previste per l'abitazione principale.
Scovate le prime, lampanti, incongruenze, lo step successivo è intraprendere un'attività di indagine attraverso la Polizia Municipale locale, la quale provvederà a eseguire i dovuti controlli. A questi seguirà l'invio al soggetto di un accertamento e infine, inevitabile, la sanzione.
Sono circa 40 i soggetti pizzicati nel corso del 2016/2017. Di questi, 27 si sono adeguati all'iter procedurale previsto, che implica il recupero dell'imposta, a cui si aggiunge una sanzione che può variare dal 50 al 100% della suddetta. Sono 13 invece i ricorsi legali intrapresi nei confronti del Comune di Lerici, di cui 10 sono già stati pronunciati dalla Commissione Tributaria a favore dell'Ente.
L'attività in corso è mirata ad arginare un fenomeno diffuso sul territorio lericino: quello delle false residenze, acquisite a scopo elusivo. Avvenimento frequente soprattutto nelle aree ad alta densità di seconde case, come quella del Comune di Lerici. Per questa ragione è in corso una continua azione di controllo e accertamento, mirata alla lotta all'evasione del sommerso. Obiettivo finale, la garanzia di condizioni che rispettino il principio di equità tra tutti i contribuenti.