Le hanno chiamate così, “tra terra e cielo”, le celebrazioni con le quali Monterosso al mare, nelle Cinque Terre, dice il suo “grazie” ai frati Cappuccini, presenti in paese dal 1618, quindi esattamente da quattrocento anni. E il “titolo” di questa serie di eventi appare ben scelto, sottolineando il valore anche simbolico di quel convento che, da un lato sovrasta sia il mare sia i due borghi monterossini, quasi ad unirsi, abbraciandoli in una prospettiva che guarda verso l’alto. Oggi a Monterosso è giornata grande di festa. Alle 10, nel piazzale del convento, si colloca una targa celebrativa, quindi in processione viene raggiunta la chiesa del paese, con sosta alla statua di san Francesco. Partecipano le confraternite e il corpo bandistico musicale "La Monterossina". Alle 11, Messa solenne presieduta da padre Mauro Jöhri, ministro generale dell’ordine dei Frati Minori Cappuccini, presenti anche padre Francesco Rossi, “provinciale” di Genova, il rettore del convento padre Renato Brenz Verca, il parroco don Antonio Carozza e altri sacerdoti e religiosi. Accompagna il coro parrocchiale. Sono presenti le autorità civili ed anche il direttore di “Avvenire” Marco Tarquinio.
Alle 12.15, in piazza Garibaldi, pranzo comunitario gratuito offerto dal convento per la popolazione di Monterosso, condividendo grazie alla “confraternita di Senago” cibi semplici della tradizione francescana. Nel pomeriggio animazione e musica con Frate Alberto e “Quelli di SanBa”. Nei giorni scorsi sono iniziate in paese le “missioni al popolo”, secondo la tradizione antica. Oltre a frati cappuccini liguri e lombardi, le hanno guidate due suore “clarisse itineranti” del convento di Voltri.