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Sciopero del voto per i lavoratori dei cantieri scuola In evidenza

I 149 lavoratori coinvolti si sentono "dimenticati da istituzioni, sindacati e parlamentari".


"Noi il 4 marzo non votiamo - annuncia il coordinatore del gruppo Gian Carlo Bailo - "Siamo in piena campagna elettorale e i politici promettono tutto a tutti, mentre nessuno si occupa della risoluzione del nostro caso; in realtà il vero scopo dei politici è quello di farsi eleggere in Parlamento e andare a prendersi un ricco stipendio e godere di privilegi, ma dei problemi reali della gente a questi signori importa poco. La nostra Democrazia ormai è a rischio implosione".

"Lasciati a casa dalla Regione Liguria nell'agosto 2013 eravamo stati impiegati nei cantieri scuola lavoro della Provincia della Spezia - riassume così Ballo la vicenda - La messa in libertà di questi lavoratori è avvenuta solo ed esclusivamente a causa della mancanza di fondi da parte della Regione Liguria. Questi cantieri avevano interessato i comuni della provincia spezzina sui quali si era abbattuta l'alluvione del 25 ottobre 2011 e successive emergenze ed hanno riguardato in massima parte lavori di manutenzione e di prevenzione del territorio della Provincia della Spezia sotto il profilo della difesa idrogeologica. Per l'avviamento ed il mantenimento al lavoro delle 149 unità sono stati spesi più di 2milioni di euro di fondi regionali. La situazione delle famiglie dei lavoratori è drammatica, come denunciamo da quasi 5 anni anche tramite una pagina Facebook. Servirebbe subito un rifinanziamento del progetto anche attraverso la predisposizione di un vero piano d'inserimento professionale, almeno triennale, che possa mettere a sistema questa iniziativa, a nostro parere esportabile come modello su tutto il territorio nazionale. Obiettivo primario dovrebbe essere quello di dare uno sbocco lavorativo stabile, anche in altri comparti della pubblica amministrazione deficitari di personale, attraverso la creazione di una struttura di tipo consortile tra i Comuni dell'intera Provincia".

Conclude il coordinatore del gruppo: "Chiediamo che qualcuno ci contatti subito per aprire un tavolo di confronto con le istituzioni, in primis la regione Liguria. Ormai la nostra dignità di cittadini Italiani ha superato ampiamente i limiti umanamente tollerabili e non degni di un paese democratico. Nella Costituzione della Repubblica Italiana la parola lavoro è presente ben 19 volte, ma per noi questo diritto Costituzionale è una chimera".

 

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