L'incontro tra sindacati e azienda si è risolto in un nulla di fatto: le aspettative di una ripresa dei lavori e per una soluzione positiva, che si attendono ormai da un anno, hanno subito un brusco stop.
A fine mese scadrà l'anno dall'inizio del blocco del cantiere e di conseguenza anche la cassa integrazione .
L'azienda annuncia l'intenzione di licenziare al momento 75 operai e 6 amministrativi, per un totale di 81 unità, e di non abbandonare il cantiere.
Gli impiegati diretti, che hanno usufruito della cassa integrazione, sono circa 150, una parte di questi è stata temporaneamente ricollocata in altri cantieri, aperti in conseguenza dei terremoti in centro Italia.
Al termine di questi lavori, tuttavia, in mancanza della riapertura del cantiere spezzino, si prevede il licenziamento anche di queste ulteriori unità.
I sindacati denunciano la gravità della situazione, che inevitabilmente coinvolgerà anche le aziende del territorio in sub appalto, e definiscono incomprensibile l'atteggiamento di Toto Costruzioni da una parte e di ANAS dall'altra, in quanto i fondi necessari sono stati stanziati e i punti controversi delle varianti in corso d'opera sembrano aver trovato quasi del tutto una soluzione condivisa.
I sindacati inoltre annunciano che non parteciperanno alla richiesta dell'apertura di procedura di licenziamento che presenterà l'azienda e quindi dovrà pagarne le conseguenze.
I sindacati ribadiscono che ad oggi le motivazioni addotte non sono chiare e ritengono che Governo, Regione e Comune debbano proseguire nell'opera di mediazione al fine di scongiurare quella che si preannuncia come una tragedia occupazionale (che alla fine potrebbe coinvolgere oltre 200 famiglie) e un danno enorme per l'intera città.
Annunciano inoltre una mobilitazione nel cantiere per i primi giorni della settimana prossima.