Temeva di rimanere esclusa dall'eredità: per questo avrebbe somministrato una dose massiccia di sedativo al fratello, gravemente malato di cancro, causandone la morte. Questa, almeno secondo la procura, la ricostruzione della morte dell'avvocato Marco Corini, che sarebbe stata quindi provocata dalla sorella Marzia per un movente economico.
La donna è stata rinviata a giudizio: il Gup Mario De Bellis ha accolto la richiesta del Pm Luca Monteverde.
Secondo il magistrato Marzia Corini temeva che il fratello, che proprio il giorno della morte, avvenuta il 25 settembre 2015, avrebbe dovuto incontrare il notaio per redigere il testamento, la escludesse da ogni lascito, a favore della fidanzata che avrebbe voluto sposare.
Marzia Corini dovrà rispondere di omicidio volontario ed anche del furto, dall'ospedale di Pisa, del sedativo utilizzato.
Rinviata a giudizio anche l'avvocato Giuliana Feliciani: per lei le accuse sono legate alla presunta circonvenzione di incapace e falsificazione del testamento.