Siamo veramente sconcertati ed amareggiati dalla risposta dell'ASL. Ci saremmo aspettati dall’Asl 5 un comportamento sensibile, consono al ruolo che riveste. Ci saremmo aspettati dall'ASL una soluzione per porre rimedio alle brutture segnalate, agendo con tempestività sin dall’ inizio, rispondendo nel merito alle questioni, convocando quanto prima un tavolo di ascolto, prendendo provvedimenti in merito. Invece no, l'ASL ha atteso, preso tempo, sperando magari non ci fosse un seguito, rispondendo in maniera arrogante, burocratica ed inconcludente alle nostre richieste.
Dietro alle nostre segnalazioni, ci sono grida di dolore, rabbia e sgomento, da parte di persone, di esseri umani; ci sono cittadine/i che si sono assunti la responsabilità civica di denunciare, esercitando responsabilmente il diritto di partecipazione alla sanità pubblica, affinchè non si ripetano inumani comportamenti. Non ci sono numeri, non ci sono statistiche economiche, non ci sono interessi personali o di altro genere. Strumentalizzare ciò, mettendo in dubbio la realtà, beh ci appare veramente poco nobile.
La fiducia si perde, quando credibilità, sensibilità, buona pratica, ed organizzazione vengono a mancare, non quando ciò viene denunciato.
E’ inderogabilmente compito dell’ASL impedire che la disorganizzazione regni sovrana e che l’eccessiva burocratizzazione ricada inevitabilmente sull’operato di medici, infermieri, operatori.
La sensibilità non si può insegnare, ma è necessario pretendere che tutti coloro che operano nel sistema sanitario, dai dirigenti, ai primari, medici, infermieri, esterni, appaltati ed appaltatori, siano obbligati a seguire corsi, che non siano le classiche 4 o 5 ore canoniche, di umanizzazione delle cure, affinchè abbiano ben chiaro che nei reparti ci sono persone malate, fragili, deboli, bisognose di cure, e non è colpa dei pazienti se le condizioni lavorative sono peggiorate e gli stipendi non sono adeguati.
Quanto ai comunicati di organizzazioni, sindacali e non, vorremmo far presente, che dal 2008 abbiamo detto, denunciato, lamentato, tramite lettere, comunicati stampa, presidi, ecc, la pessima situazione nella quale versava - e versa - l’ASL 5 : la grave mancanza di posti letto, di personale, di risorse; condizioni che ovviamente, impediscono agli operatori di lavorare serenamente, mettendo a serio rischio l’umanizzazione delle cure. Nessuno, e ribadiamo nessuno, se non in rari casi, ha fatto sentire la sua voce, non c’e stata solidarietà, unità, ne' tanto meno sufficiente sdegno, affinchè la situazione non degenerasse. Bene è degenerata.
E' bene poi fare attenzione a non cadere nella trappola che vorrebbe opposti cittadini e operatori sanitari: in realtà siamo tutti nella stessa barca ed è necessario batterci, insieme, per non farla affondare.
Detto ciò, siamo sempre stati dalla parte di quei medici ed infermieri, quelli che con umanità e sensibilità ogni giorno si scontrano con le inefficienze gestionali ed organizzative, che operano in prima linea, nei reparti, nelle corsie, al pronto soccorso, e mai abbiamo neanche lontanamente pensato, di sminuirne capacità, meriti e competenze.
Chiediamo pertanto, un immediato confronto pubblico, con il Direttore Generale dell’Asl5, ognuno si assumerà responsabilità ben precise, soprattutto nei confronti di tutti quei cittadini che hanno ritenuto doveroso, in alcuni casi senza recriminazioni legali o risarcitorie, segnalare e denunciare i gravissimi casi avvenuti.
Cittadinanzattiva Liguria onlus
Tribunale per i Diritti del Malato La Spezia