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Sanità, quando la contabilità pare andare a discapito dell’umanità In evidenza

di Luca Manfredini – Ennesima denuncia del Tribunale per i Diritti del Malato sul preoccupante aumento di segnalazioni di malasanità legate in special modo all’assistenza anziani.


Il caso dell’uomo deceduto in geriatria al S. Bartolomeo di Sarzana (dopo un primo ricovero per crisi respiratoria al Sant’Andrea della Spezia) rinfocola le polemiche su organizzazione e umanità della nostra ASL 5. Quella che sembrerebbe essere stata una lunga notte di sofferenza e inutili richieste di aiuto dell’anziano ha avuto tragico epilogo ed emerge una testimonianza in diretta da parte di un familiare di un altro degente che, forte anche di una registrazione audio, rivelerebbe i particolari delle tragiche ore notturne e l’inutilità delle segnalazioni. Un eventuale collegamento tra la morte del paziente 95enne e la mancata assistenza sarà valutato dall’avvocato incaricato dal figlio, ma questo episodio, in aggiunta ad altri, pare evidenziare, secondo il Tribunale per i diritti dei malati, una lacuna organizzativa oltre che una mancanza di carità umana.

“Il trattamento riservato agli anziani nelle strutture ospedaliere, come nelle Case di Riposo e nelle R.S.A, rivela superficialità e mancanza di umanità, denunciamo ancora una volta questa situazione – dichiarano Raffaella Corbani e Mariangela Cosoli, membri del Tribunale per i diritti del malato - La speranza umana è invecchiare, non morire giovani, e il trattamento della senilità è un problema sociale e morale che merita rispetto, mentre è ritenuto ormai solo come un inutile fastidio”.

Quindici le segnalazioni ufficiali in provincia nell’ultimo anno al Tribunale del Malato, da aggiungere a episodi “lamentati” ma non segnalati e a quelli perseguiti con denunce penali. L’abbandono dei pazienti sui lettini senza adeguata cura e risposta alle loro sofferenze, la non corretta pulizia di chi ha problemi di mobilità e quindi è soggetto a pannoloni e problematiche da decupito, l’eccessivo e “comodo” uso di sedativi, sono parte di ciò che ormai è entrato a far parte del dire comune e quotidianamente confermato, secondo quanto riportato dal Tribunale. Nella denuncia del Tribunale troviamo di tutto; dal paziente lasciato in reparto alle 22 e ritrovato alla mattina nudo e rannicchiato in posizione fetale con il pannolone pieno, senza coperte addosso mentre l’addetto alle pulizie lavava il pavimento con le finestre aperte, alle dismissioni improprie senza corrette diagnosi, passando per lunghi “parcheggi lettino” in reparti non appositi, sottovalutazioni sintomi e lesioni colpose da mancata vigilanza.

“Le risposte Asl (quando ci sono) sono prettamente burocratiche e non promuovono nessuna attività migliorativa del sistema, notiamo inoltre anche risposte “copia ed incolla”, tese semplicemente ad addebitare ai familiari valutazioni errate dell’operato in quanto annebbiate dal dolore della morte del parente o dalle sue sofferenze – rincara il vice segretario regionale di Cittadinanzattiva, Rino TortorelliDenunciamo carenza di personale dal 2008 (in ASL 5 100 dipendenti ogni 10.000 abitanti contro una media regionale di 153 dipendenti) e si risponde con appalti esterni peggiorativi e con una disumanità crescente ingiustificabile che va a inficiare anche la dignità di quel personale che lavora con professionalità e rispetto. L’ennesima lettera del 17 ottobre mandata alla direzione Asl e corredata di casi specifici, ancora non ha avuto risposta, mentre leggiamo tutti i giorni infiniti deliri su "Dea di secondo livello o meno", quando nella realtà attuale è venuta meno anche solo la capacità di dare dignità ai malati. Una componente indispensabile e necessaria per compiere il proprio importante mestiere, non si può barattare organizzazione e solidarietà con semplice contabilità”.

 

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