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"Una storia che vale la pena raccontare" in memoria di Luigia Torrini In evidenza

Pubblichiamo la nota inviataci da Nicola Busco

"Luigia Torrini classe 1924 se ne è andata in punta di piedi all'improvviso, lasciando sgomenti figli e parenti.
La signora Luigia praticamente era una monterossina, anche se nata a La Spezia, quando i genitori morirono Luigia fù accolta nell'Istituto di Padre Giovanni Semeria alle spalle dell'abitato di Fegina a Monterosso.
Una storia da raccontare quella di questa dolce e simpatica signora. Luigia all'Istituto Padre Semeria arrivò a circa nove anni, e in quel tempo dopo la guerra anche i più piccoli si dovevano guadagnare il pane per sopravvivere.
Fortuna vuole che il presidente, Padre G. Semeria, creò una scuola per l'avviamento al lavoro per dare la possibilità a tutti di potersi inserire nei mestieri a quel tempo più utili.
Luigia incominciò facendo la lavandaia e la ricamatrice, e fù li che conobbe un altro Monterossino di adozione, Dante Spagnolo originario della campagna attorno a Potenza.
Dante arrivò a Monterosso, sentite bene, a piedi dalla Grecia, dove era riuscito a scappare da una campo di lavoro dei Tedeschi.
Ma ancor prima Dante, che per l'Italia combattè al fronte, fù catturato e deportato in Germania ai lavori forzati e poi in Grecia.
Durante la prigionia in Grecia patendo la fame e spaccandosi la schiena dalla fatica quotidiana, Dante fece un voto alla Madonna, dando in cambio la ferma volontà di sposarsi una volta salvato, con la donna più povera che avesse conosciuto.
All'Istituto Padre Giovanni Semeria, arrivo ancora ragazzo dalla guerra, orfano e senza nessuno fù accolto, sfamato e gli fù insegnato il mestiere di calzolaio.
Tutti i giorni Dante e Luigia si vedevano abitando sotto lo stesso tetto, ma complice la timidezza dei due l'occasione di parlarsi non ci fù subito.
Ma quando finalmente sbocciò l'amore i due orfani e soli al mondo decisero con la benedizione di padre Giovanni Semeria, di sposarsi e mettere sù famiglia.
Dante creò dal nulla un piccolo ed apprezzato laboratorio di ciabattino, che con il tempo divenne un vero e proprio negozio di scarpe in Via Roma nel centro del paese.
Mentre Luigia, per tutti Luisa, allevò due figli maschi, dando ad ogniuno un futuro con una lavoro serio.
Nel 1990 dante a seguito di una malattia mori, lasciando la signora Luisa e i figli Vito e Giuseppe.
Una piccola storia d'amore nata dal comune dolore di essere rimasti soli al mondo, Monterosso sullo sfondo come paese che li ha accolti grazie all'amore di Padre Semeria per gli ultimi e gli orfani.
Una vita dedicata alla famiglia ed al reciproco rispetto, una vita che purtroppo in maniera naturale è terminata senza pre avviso, lasciano i figli le rispettive moglie e nipotine con un ricordo bellissimo di una nonna dolce che ha saputo insegnare che da una sconfitta, può nascere una vita serena".

Nicola Busco

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