“Verrà salvato il salvabile”. È questa la sintesi delle decisioni dell’amministrazione comunale sul futuro della Scalinata Cernaia, dopo la brusca accelerazione ai lavori di abbattimento e riqualificazione data in campagna elettorale dalla giunta Federici, e vissuta come uno schiaffo da cittadini e comitati.
Il punto cruciale sono le prescrizioni della Soprintendenza, che impediscono di inserire nella scalinata elementi che non siano in linea con l’assetto estetico della piccola Montmartre spezzina, nemmeno puntellature per sorreggere gli alberi.
Così l’albero numero 6 (quello ritenuto “centenario”), nella parte alta della Scalinata, giudicato pericoloso, verrà abbattuto. Mentre il numero 13, nella parte bassa, verrà salvato.
Verranno inoltre ripiantate le essenze (sophorae japonicae), non appena saranno trovate, visto che la ricerca, nei vivai della provincia, si sta rivelando piuttosto difficile. Stanziati anche 100 mila euro da parte dell’amministrazione, “in modo che i lavori abbiano i canoni di un vero restauro conservativo”, chiarisce l’assessore ai lavori pubblici Luca Piaggi.
“Noi abbiamo ereditato il problema – spiega il sindaco Pierluigi Peracchini – Abbiamo fatto tutte le verifiche possibili, abbiamo parlato con i comitati. Non abbiamo condiviso la scelta della precedente amministrazione, non c’entriamo niente col passato, ma i contratti in ogni caso vanno onorati. Se un albero cade e qualcuno si fa male, il sindaco e l’amministrazione devono risponderne in termini penali, oltre che economici e civili. La soluzione che abbiamo trovato, tenuto conto delle disposizioni della Soprintendenza, è di salvare l’albero 13, mentre non è possibile mantenere il numero 6”.
La parte bassa della scalinata, invece, sarà oggetto di una rivisitazione del progetto, con un percorso di ascolto nei confronti di cittadini, residenti e comitati.
Peracchini però tiene a precisare che “parleremo con i cittadini che non dovessero condividere la scelta, perché noi vogliamo differenziarci dal passato. Il fatto che siamo riusciti a salvare l’albero 13 è sicuramente un segnale. Ma un’amministrazione non può non rispettare contratti e regole”.
In più tutta la documentazione riguardante la Cernaia verrà resa pubblica online, “per dar modo a tutti i cittadini di verificare in maniera trasparente quello che è stato fatto, dopo anni di prepotenze e promesse non mantenute – aggiunge Piaggi – Fin dall’inizio del mio assessorato la Cernaia è stata una mia priorità. Per la prima volta abbiamo creato un percorso di partecipazione con i cittadini e i comitati. Abbiamo immediatamente affrontato il problema. La Soprintendenza si oppone a qualsiasi elemento che sia avulso dal contesto estetico della scalinata. Quindi, in assenza di puntellature, l’albero numero 6 è considerato pericoloso, mentre il 13 verrà mantenuto con trattamenti di rinvigorimento”.
Il consigliere comunale Massimo Baldino Caratozzolo, che con Giulio Guerri si è battuto a fianco dei cittadini che volevano salvare la Cernaia, la considera comunque una vittoria: “La discontinuità rispetto al passato sta nel fatto che noi ci siamo trovati due alberi, di cui uno doveva essere abbattuto, e l’amministrazione non ha perso tempo a salvare l’albero che si poteva mantenere. Non c’erano altre soluzioni. Credo che sia una vittoria per tutti quelli che si sono battuti per la scalinata: l’amministrazione le cose sane vuole salvarle, ma non può venire meno al rispetto della legge”.
Ma il Comitato Difesa Cernaia non sembra essere dello stesso avviso. Dura la replica recapitata a stretto giro di posta all’amministrazione: “Ci opponiamo all'abbattimento dell'albero centenario, ultima sentinella di verde rimasta nella parte alta della scalinata, e appartenente all'impianto originario, in quanto risalente al 1905. Come più volte spiegato riteniamo che si possa e si debba fare una modifica (tra l'altro di poco conto) relativamente al progetto dei sottoservizi, in modo da scongiurare l'abbattimento di questa vera e propria memoria storica della città. Il divieto da parte della Soprintendenza di creare sovrastrutture o altre "costruzioni" ingombranti sulla Scalinata non può riferirsi ai puntelli. Com'è evidente, l'inserimento di un sostegno o un puntello mascherato - ne esistono di ogni tipo, da quello applicato al platano della Stazione, approvato dalla Soprintendenza, a sostegni addirittura mascherati in legno e dunque pressoché invisibili - per sorreggere l'albero non creerebbe alcun problema di estetica alla Scalinata che è - ricordiamo - vincolata in tutte le sue parti, alberi compresi, i quali alberi da via XXVII Marzo a via dei Colli, cioè la zona interessata dai lavori, sono anche soggetti a vincolo paesaggistico”.
In ogni caso la scalinata, insieme alle decine di gioielli in stile liberty della città, come promette l’assessore Piaggi, sarà al centro di una valorizzazione turistica, per farne un punto di riferimento tra i tanti luoghi degni di visita alla Spezia: “È un luogo che deve rinascere e diventare un punto di vanto degli spezzini anche dal punto di vista turistico”.
“Se qualcuno non è soddisfatto ci indichi altre soluzioni – rincara Caratozzolo – Abbiamo fatto un incontro e non ne è venuta fuori nemmeno una”.