Il Presidente Benvenuto sottolinea che questo salvaguarderebbe il territorio e l'economia locale.
Di recente dalla stampa abbiamo appreso che tramite fondi GAL (gruppi autonomi locali) verrà stanziata la cifra pari a 1 milione di € per la risistemazione del sentiero che attualmente si snoda sul crinale
delle nostre alture e che collega Riomaggiore con Monterosso e che è intenzione del Parco Nazionale delle 5 Terre e delle amministrazioni comunali coinvolte adoperarsi affinché tale percorso raggiunga altri paesi della riviera: Levanto, Bonassola, Framura e Deiva.
Premesso che la nostra associazione non è contraria alla realizzazione di tale progetto e di aperture verso altre realtà, specie a quelle a noi confinanti, non possiamo però fare a meno di contestare nel merito alcuni punti riferiti dall’articolo di stampa che avevamo già affrontato nel report predisposto 1 anno fa dove abbiamo elencato molte delle criticità del nostro territorio e che abbiamo inviato al Ministero dell'Ambiente e consegnato a tutte le amministrazioni comunali locali, al Parco e alla Regione Liguria, inoltre in data 30 agosto 2017, estratto riassuntivo del sopracitato report è stato inviato al ministero dell’ambiente
Pertanto riteniamo opportuno riportare quanto segue:
Il sentiero in oggetto, posto sul crinale delle alture sovrastanti le Cinqueterre (Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso), si sviluppa quasi interamente nel bosco e comunque non presenta
elementi strutturali che abbisognano di interventi manutentivi, gli unici interventi in questo tratto di sentiero sono di ordinaria manutenzione (pulizia del sottobosco ecc.) e sono già affidati dal Parco Nazionale
tramite gara a idonea ditta.
L'affermazione reiterata contenuta nell’articolo, che a seguito di un'eventuale riapertura di alcuni tratti del sentiero in oggetto possano fungere da valvola di sfogo per i cinque borghi, è palesemente errata, in
quanto è noto a tutti come i frequentatori di tale percorso “alto” siano in larga parte costituiti da persone fisicamente preparate mentre i nostri paesi sono giornalmente presi “d’assalto da flussi turistici del tipo
mordi e fuggi non adeguatamente gestiti e organizzati”, che oltre alla mancanza di preparazione fisica non avrebbero il tempo materiale per neppure raggiungere il sentiero in oggetto sul crinale.
Se si intende veramente (e finalmente) alleggerire i borghi di Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso da questa non più tollerabile e incontrollata usura della risorsa territoriale, si deve
procedere immediatamente alla riapertura dei molti sentieri a livello del mare che risultano chiusi da anni tipo la via dell’Amore ed il sentiero Azzurro nel tratto Manarola-Corniglia oppure quello recentemente chiuso della Beccara, e quindi alla effettiva messa in sicurezza di tutti gli altri sentieri (sul mare da Corniglia a Monterosso) che proprio in questi ultimi giorni risultano chiusi.
E per questo chiediamo che una parte sostanziale dei fondi in oggetto venga destinata esclusivamente a lavori da eseguirsi sui sentieri posti a livello del mare e che si sviluppano interamente nel territorio delle Cinqueterre; è facile comprendere come l’apertura di questi sentieri, oltreché costituire un necessario lavoro di manutenzione e protezione del territorio, rappresenterebbe una salvaguardia della nostra
economia locale costituita da centinaia di nostri microimprenditori locali che si avvalgono di un’enorme indotto a cui si aggiunge personale delle varie cooperative.
Si investa sui nostri sentieri e si renda in questo modo al nostro territorio la ricchezza che produce a bizzeffe anche per i limitrofi, se non altro, per un minimo di ora rarissima decente riconoscenza.
Comunità Marinara delle CinqueterreIl presidenteRoberto Benvenuto