"Sono di nuovo qui ad evidenziare un grosso problema, a mio parere grave, che è quello della mancanza di un marciapiede in un tratto pericoloso di via Buonviaggio che va dal civico 163 al civico 165. In questo tratto di strada, percorsa da numerose persone tra cui anziani e bambini, si nota come la distanza tra autovetture e pedoni sia irrisoria; inoltre in questo punto la carreggiata tende leggermente a curvare in un senso che favorisce ulteriormente l’accostamento delle vetture alla zona di calpestio pedonale. I muretti e le staccionate di recinzione sono testimoni degli innumerevoli incidenti già avvenuti in questo tratto con la sola fortuna che ad oggi, miracolosamente, non sono state coinvolte delle persone.
Avevo già cercato di sensibilizzare la passata giunta comunale con un breve articolo che risaltasse il problema in questione dopo che c’era stato detto che la costruzione di un marciapiede era impossibile per la mancanza di spazio. In effetti sembrerebbe che la scorsa amministrazione comunale non avesse tutti i torti, ma, come si dice in questi casi, volere è potere. Le soluzioni, da parte mia, ci sarebbero e senza troppo divagare ne vorrei suggerire una, a mio avviso poco costosa che è la costruzione di un cordolo di cemento armato sul canale Dorgia, proprio in quel tratto, in maniera tale da aumentare la superficie della carreggiata e eliminare così il problema dell’insufficienza di metratura per la costruzione del marciapiede, insufficienza dettata comunque dalla legge.
Cento metri più a nord, sempre nella zona di via Buonviaggio, questo cordolo è stato già realizzato in passato, senza avere uno scopo ben preciso se non quello di creare alcuni parcheggi in un punto in cui non se ne vede una grande necessità e utilità, a dispetto soprattutto della spesa che posso immaginare non giustifichi l’opera. Sono fiducioso in questa nuova giunta comunale che ad oggi sta dimostrando di essere più sensibile nei confronti dei cittadini e mi auguro di vedere in tempi brevi l’opera realizzata, sperando che nel frattempo non accada qualche episodio grave a stimolare le istituzioni nel compimento dell’opera stessa".
Lettera di Riccardo Raffa.