Tutto è iniziato con una disperata richiesta d'aiuto arrivata al 113, che segnalava un uomo armato a Fossitermi. Secondo la testimonianza, l'uomo (R.S. del 1964) stava minacciando la sua ex ragazza, urlando che l'avrebbe uccisa a colpi di pistola, per poi suicidarsi.
La Polizia di Stato è immediatamente intervenuta e, nel giro di pochi minuti, l'uomo è stato individuato e fermato. Si trovava, come riferito durante la telefonata, sotto l'abitazione della donna: l'uomo urlava al citofono e nemmeno l'intervento degli agenti riusciva a far tornare in sé il 53enne, che mostrava chiari segni di nervosismo non riuscendo a dimostrarsi collaborativo neppure nel seguire le semplici indicazioni degli agenti, come: "Si volti piano" o "alzi le mani". Per tutto il tempo, invece, ha insultato i poliziotti, urlando frasi in stile: "Non faccio un cazzo" o "Cosa cazzo volete da me".
L'operazione, che si è svolta secondo manuale, è stata condotta da agenti che hanno saputo mantenere i nervi saldi e che, in poco tempo, sono riusciti ad immobilizzare l'uomo. La perquisizione a lui e alla sua auto, non ha fatto rinvenire alcuna pistola, ma, i controlli successivi, hanno dimostrato che l'uomo era titolare di un porto d'armi per uso sportivo e possedeva un'arma, una Glock, proprio come indicato dalla telefonata arrivata al 113.
Per questo motivo si è deciso di estendere la perquisizione all'interno della sua abitazione, a Sarzana, dove effettivamente veniva rinvenuta questa pistola Glock calibro 9 con due caricatori e alcuni proiettili: tutto veniva ovviamente sequestrato. L'uomo invece è stato segnalato per minaccia aggravata all'autorità giudiziaria. Anche negli uffici della Questura ha sempre continuato a manifestarsi spavaldo ed arrogante e sottovalutando la situazione e sminuendo le minacce che aveva proferito alla sua ex; ad un certo punto diceva addirittura ai poliziotti: "Ma vi pare che io abbia bisogno di una pistola per fare quello che devo fare?".