200 persone si sono riunite per abbattere il muro dell’odio e dire basta alle discriminazioni basate sull’identità di genere e sull’orientamento sessuale. L’evento ha visto avvicendarsi sul palco due gruppi locali, i Blips e gli Ondalibera.
"Benché a maggio 2016 sia stata introdotta la legge Cirinnà sulle unioni civili- ha detto la presidente di RAOT Valentina Bianchini- questa legge non è stato un traguardo ma un inizio. Perché è una legge che ancora discrimina e divide i cittadini in cittadini di serie A e cittadini di serie B in base al loro orientamento sessuale: in Italia gli omosessuali non possono ancora sposarsi, possono semmai unirsi civilmente. Per loro è prevista una legge ad hoc che esclude di fatto l’accesso al matrimonio; la legge Cirinnà non considera famiglie le coppie omosessuali ma le definisce formazioni sociali specifiche; le coppie omosessuali non possono adottare; la legge Scalfarotto sull’omofobia è ferma in Senato dal 2013 nonostante sia intervenuta anche Amnesty International evidenziando in Italia violazioni dei diritti umani e insufficienti tutele".
Nel corso della manifestazione è stato fatto un appello ai candidati sindaco affinché si pensi al benessere di tutti i cittadini, senza distinzione di razza o di orientamento sessuale e si continui il rapporto collaborativo che era iniziato tra il Comune e l’associazione anche grazie all’entrata del Comune della Spezia nel 2016 nella rete RE.A.DY (Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere) che annovera tra i propri membri comuni lungimiranti come quello di Torino, Bologna, Milano, Roma e Firenze.