Questo il testo dell'esposto:
"La presente per portare alla luce l’ennesimo episodio di mancato soccorso alla fauna in difficoltà.
Il giorno 18 maggio una cittadina mi ha segnalato la presenza di un pullo, piccolo di gabbiano per la precisione, nella corte esterna alla sua abitazione.
Il piccolo, verosimilmente caduto da un tetto, si lamentava richiamando le attenzioni della madre che, probabilmente a causa dello spazio angusto in cui era precipitato, non riusciva a raggiungere lo stesso.
Al fine di prestare tempestivamente soccorso all’animale ho immediatamente tentato di contattare via telefono il sig. V. e il sig. B., ma invano in quanto entrambi risultavano irreperibili.
Ricordo che un pullo, per sopravvivere, a seconda della specie e del periodo trascorso dalla sua nascita, deve essere alimentato dalla mezz'ora in poi, mano a mano che cresce si allarga l'arco temporale che
intercorre tra una "pappata" e l'altra e che, pertanto, non intervenire significa destinarlo a morte certa.
Merli, gabbiani, tassi, tortore, piccioni ed esemplari di altre specie: che si tratti di fauna selvatica o urbana, in caso di animali feriti i cittadini, sempre più sensibili di fronte al tema della sofferenza animale, si trovano di fronte a un vero e proprio muro di gomma e a un rimpallo di responsabilità da parte delle istituzioni, senza potersi fare carico dell’esemplare in questione, sia a causa della mancanza di idonei
spazi e strumenti, sia per la carenza di adeguate competenze atte al recupero dell’animale.
Senza considerare il fatto che la fauna selvatica costituisce “patrimonio dello Stato” e che ai cittadini è fatto espresso divieto di detenzione fauna selvatica proprio in quanto non possono garantire una
garantire una gestione competente e idonea alle varie specie.
Ricordo ancora che, in una società civile, tra i compiti e i doveri delle istituzioni rientra anche quello di farsi carico della fauna ferita, attraverso l’attivazione di appositi centri di accoglienza e recupero degli
animali e/o la stipula di convenzioni con veterinari presenti sul territorio locale: a oggi nessuna delle due strade è stata intrapresa.
Cittadini e associazioni sono esasperati dal continuo silenzio che segue alle richieste di soccorso, nella migliore delle ipotesi, quando non dalla vergognosa risposta che mai vorrebbero udire: lasciare gli animali al proprio destino".