Il via libera al referendum consultivo sulla destinazione d’uso dell’area Enel (leggi qui), durante l’ultimo consiglio comunale dell’amministrazione Federici, dà la possibilità al Movimento 5 Stelle di mettere i puntini sulle i a proposito di inquinamento e conseguenze sulla salute: “C’è stata una convenzione tra Enel e Comune, in cui Enel ha garantito un contributo economico per continuare la sua attività – ha osservato Terenzio Dazzini - erano soldi che il Comune doveva utilizzare per la riqualificazione dei quartieri circostanti alla centrale, ma invece, tra le altre cose, sono stati utilizzati anche per la nuova Piazza Verdi”.
“Stiamo ancora aspettando che si faccia un’indagine epidemiologica, come si è fatta a Vado Ligure”, ha concluso Dazzini.
Eppure un referendum sull’Enel si era già fatto, come ha ricordato Edmondo Bucchioni di Rifondazione Comunista: “Nel ’90 c’era già stato un referendum, e nonostante la maggioranza dei cittadini avesse espresso un voto contrario, la centrale c’è ancora oggi, nel 2017. Quello che Spezia ha pagato in termini di morti e malattie è tanto, Enel dovrà impegnarsi per dare qualcosa indietro”.
Ma l’assessore alle politiche ambientali Laura Ruocco la pensa diversamente, e tiene a fare alcune precisazioni a margine del consiglio: “Non è vero che non è stata fatta nessuna indagine epidemiologica – dice a Gazzettadellaspezia.it – Noi da anni abbiamo commissionato all’Asl e all’Istituto Scientifico Tumori di Genova indagini sui tumori ambiente correlati, e i dati sono nella media. Il caso di Vado a noi non insegna nulla. L’incremento alla Spezia riguarda le malattie correlate all’esposizione ad amianto, come i mesoteliomi”.
Dati diversi, a onor del vero, rispetto a quelli di cui Gazzettadellaspezia.it aveva parlato nel giugno 2016 (leggi qui): “Alla Spezia abbiamo un numero di leucemie e malattie all'apparato emolinfopoietico che è il doppio rispetto a quello di Genova, che già è una realtà inquinata”, spiegava l’oncologo Franco Vaira.
“Riguardo al futuro dell’area Enel – aggiunge Ruocco - abbiamo anche commissionato uno studio ad Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ndr) per valutare gli scenari possibili, perché è importante che i cittadini abbiano a disposizione tutti gli strumenti per poter decidere”.