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Nasce il Comitato spontaneo cittadini levantesi prima casa In evidenza

Il Comitato denuncia quella che definisce la "situazione intollerabile per i residenti che cercano una prima casa in affitto a Levanto" e chiede misure urgenti.

 

Gian Carlo Bailo spiega: "Io e altre persone abbiamo deciso di costituire un Comitato spontaneo di cittadini Levantesi per la prima casa con lo scopo di denunciare una situazione non più tollerabile. Le Istituzioni preposte, in primis il Comune di Levanto e la Regione Liguria, sono anni che non stanno affrontando la situazione prima casa a Levanto; in particolare l’intera classe politica levantese, che evidentemente problemi di alloggio non ha".

"Primo atto del Comitato - prosegue Bailo - è stato l’apertura di una pagina facebook (cliccate qui) a cui tutti i levantesi con il problema casa possono aderire e segnalare la loro situazione, seconda mossa la richiesta già fatta ai sindacati inquilini Sunia e Sicet di aiutarci per indire al più presto una manifestazione per poi avere un incontro diretto con il sindaco di Levanto Ilario Agata e la Regione Liguria per stilare un piano d’azione concreto.
Tra l’altro da anni Levanto sta aspettando di essere inserito nell’elenco dei comuni ad alta tensione abitativa. Inclusione che lo porterebbe, tra l‘altro, ad usufruire di canali extra per la costruzione di nuovi alloggi popolari e la ristrutturazione di quelli esistenti; anche qui denunciamo l’inerzia dei politici. Purtroppo al momento dal Ministero delle infrastrutture non è arrivata nessuna comunicazione. Infine altra cosa importante da fare è quella, adottata dal Comune di Genova, della revisione dinamica delle graduatorie delle case popolari promessa dal Comune di Levanto da più di un anno ma mai attuata. A Levanto una vera politica per la prima casa per i cittadini meno abbienti sembra essere assente da lustri. Ora è venuto il momento di dire cari politici agite; se non siete capaci a risolvere il problema dimettetevi per manifesta incapacità".


Questo il comunicato del Comitato:

L’emergenza abitativa nel Comune di Levanto è ormai arrivata ad un livello drammatico: a pagarne le peggiori conseguenze sono quei cittadini levantesi appartenenti alle fasce sociali più deboli non sono più in grado di accedere ad un alloggio come prima casa in affitto per residenti. A Levanto più di un centinaio di nuclei famigliari, molti dei quali colpiti da sfratti esecutivi, non riesce a trovare un alloggio in affitto, i pochi immobili disponibili per i residenti sono messi sul mercato a prezzi improponibili per le entrate di persone in difficoltà economiche che ormai è la stessa fascia media delle famiglie. Ci sono persone che vivono in cantine e magazzini riattati in alloggi di fortuna da anni, molti sono costretti a lasciare Levanto che infatti anno dopo anno sta perdendo abitanti. Si può senz’altro affermare che nel comune rivierasco il mercato degli affitti per la prima casa non esiste più da anni, ma andiamo con ordine cercando di analizzare il problema.

A Levanto ci sono più di mille appartamenti che rimangono vuoti per quasi tutto l’anno, che vengono resi disponibili dai proprietari solo per affitti estivi o festivi a soli fini turistici. Lo si è visto bene nelle ultime vacanze pasquali. E' ormai chiaro che la principale ricaduta più negativa dello sbandierato sviluppo turistico sia stata quella di aver completamente distrutto il mercato immobiliare per i residenti, compreso quello delle compravendite. A Levanto centro si vendono appartamenti anche a più di 8 mila euro al metro quadro, prezzi da capogiro per case, tra l’altro, non all’altezza della cifra richiesta, per rendersene conto basta andare sui portali specializzati e fare dei confronti. Ormai si può parlare di vera e propria bolla immobiliare, che conferma come la sola e vera ricchezza di Levanto ruoti attorno al patrimonio immobiliare e all’edilizia, tra l’altro in mano a pochi fortunati. L’impatto negativo del turismo è un problema reale: ne sanno qualcosa a Berlino dove da un anno è entrata in vigore la legge contro lo “Zweckentfremdung von Wohnraum”, ovvero contro l’uso non abitativo degli appartamenti. Il provvedimento è meglio noto come “anti case vacanza” e vuole garantire più appartamenti ad uso abitativo sul mercato, meno turisti e affitti più bassi.

A Levanto servirebbe subito la costruzione di almeno una cinquantina di nuovi alloggi popolari per dare una casa alle altrettante famiglie in lista di attesa nelle apposite graduatorie, oltre che nel rimettere a posto quelli che rimangono sfitti. Tale azione avrebbe anche il merito di calmierare il mercato immobiliare ormai fuori controllo. Ma servirebbe anche dividere in due appartamenti popolari enormi attualmente abitati oggi da persone singole.

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