"Se confermata, la vicenda costituisce un fatto gravissimo dal punto di vista sportivo ma ancor più da quello morale", afferma il Presidente Provinciale FCI Maurizio Taddei.
Il Presidente, a tutela del movimento ciclistico spezzino e della Federazione Ciclistica Italiana, che da anni combatte la pratica del doping, tiene a precisare che "i soggetti coinvolti non sono tesserati per società appartenenti alla Federazione Ciclistica, ma a società affiliate ad Enti di Promozione Sportiva, peraltro extraregionali. A riprova della serietà con cui la Federazione ha affrontato la lotta al doping anche nelle categorie amatoriali, differentemente da altri Enti, comunica che uno di loro risulta essere stato squalificato dalla Unione Ciclistica Internazionale già nel 2008, mentre un altro risulta essere stato trovato positivo per eritroproietina ad un controllo del Ministero della Salute nel settembre 2016".
"Fatti come questo - conclude Taddei - rischiano di vanificare gli sforzi che le nostre società, fatte di persone serie e preparate, compiono tutti i giorni, per 365 giorni all'anno, per divulgare il nostro sport, senza dimenticare che soprattutto a livello giovanile l'attività sportiva ha un indubbio risvolto sociale".