Gli agenti della Squadra Mobile della Spezia hanno arrestato un infermiere di 51 anni, che lavorava presso il reparto oncologico dell'ospedale, al termine di un'indagine, durata alcuni mesi, partita dalla sparizione di alcuni farmaci.
L'infermiere era già da tempo additato come il possibile tramite. Quelli commercializzati illegalmente, infatti, sono medicinali che non sono di libera vendita, ma prescritti direttamente dall'ospedale, per piani terapeutici particolari e malati oncologici. Per questo è stato possibile stringere il cerchio sull'ospedale e sul reparto.
L'uomo avrebbe sottratto i farmaci, in particolare ormoni della crescita in grado di garantire prestazioni fisiche elevate, dal deposito dell'ospedale per commercializzarli illegalmente a ciclisti amatoriali, che hanno partecipato anche a gare di portata nazionale. L'attività di indagine è stata quindi condotta, oltre che con metodi classici e con il supporto tecnologico,attraverso mirati controlli antidoping al termine delle gare di gran fondo che si sono svolte in diverse province.
Lo stesso infermiere, del resto, è un ciclista, appartenente ad un club emiliano, ed ha alle spalle un gran numero di vittorie: è quindi molto conosciuto nell'ambiente, nel quale svolgeva anche il ruolo di preparatore atletico, e nel quale ha pertanto molteplici contatti.
Nell'indagine risultano coinvolti anche i dirigenti della società ciclistica, oltre ad un negozio di Sarzana che vende materiale sportivo. Molto difficile quantificare il numero degli atleti coinvolti ed il giro di affari: ogni dose veniva venduta a 200 euro, ma il valore commerciale risulta maggiore.
Ieri è stato eseguito il provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti dell'infermiere nei cui confronti le accuse sono di traffico di medicinali dopanti ed appropriazione indebita. Eseguite anche perquisizioni nei confronti di uomini legati al settore ciclistico, a lui vicini, denunciati per l'uso di sostanze dopanti. 7 in tutto.
A rendere ancora più grave la vicenda è il fatto che i farmaci siano stati sottratti da un reparto così delicato, come quello oncologico. Le indagini proseguiranno anche per accertare se alcuni malati siano stati penalizzati da questa storia.
Gli inquirenti hanno sottolineato la grande collaborazione ricevuta dalla ASL nel corso delle indagini e dei controlli in itinere.
