"La diramazione dell'allerta, e la messa in moto della macchina di protezione civile, non spettavano all'assessore regionale Raffaella Paita, ma erano compito del dirigente della protezione civile Gabriella Minervini. Al massimo, vista l'irreperibilità di quest'ultima, toccava al suo vice, Stefano Vergante, sostituirsi e prendere le decisioni opportune".
Questo si legge nelle motivazioni depositate dal giudice per l'udienza preliminare Ferdinando Baldini, che scrive: "Gli assessori hanno poteri e iniziative di natura politica, ma sono assolutamente privi di poteri provvedimentali, mentre i poteri di amministrazione e organizzativi spettano ai dirigenti".