I primi episodi di questa serie (perchè a Lerici non è raro trovarsi di fronte a piccoli atti vandalici) risalgono a metà dicembre e, ad oggi, sono accaduti diversi fatti più o meno eclatanti, ma sempre fastidiosi, tutti concentrati nella zona di via Gerini. A questo punto non è lontana l'ipotesi che alcuni residenti decidano di sporgere formale denuncia.
L'appello sui social lo lancia Enrico Pozzobon, che chiede di unirsi a lui in questa battaglia, per il momento contro ignoti: "Sospetto che si tratti di una banda di ragazzi adolescenti- racconta- che hanno, ad esempio, tirato arance contro le macchine e contro le finestre e tapparelle dei primi piani di via Gerini la notte del 16 dicembre attorno alle 23-23.30. Il mio appello è che la cittadinanza si unisca a me facendo fronte comune e che chi sa qualcosa decida di parlare".
La mattina del primo Gennaio poi sono comparsi dei murales sulla facciata del condominio dove ha sede la banca Carispezia e su alcune saracinesche di piazza Picedi e sulla facciata di un condominio, sempre in quella zona.
A farne le spese sono state anche le piccole renne che addobbano Lerici in questi giorni di festa: almeno due sono state vandalizzate e adesso hanno corna spezzate o sono state rotte così da non potersi più illuminare.
Ancora Pozzobon racconta: "Nella notte tra il 3 e il 4 Gennaio si sono accaniti contro la mia macchina, peraltro nuova, rigando per intero entrambe le fiancate. Non so se sia stato un episodio isolato o se abbiano danneggiato anche altre automobili. Auspico in una presa di coscienza della problematica che, a mio avviso, è da attribuirsi sempre allo stesso gruppo di ragazzini".
La deduzione che si tratti di dimostrazioni adolescenziali deriva dal fatto che tutti gli episodi sono avvenuti durante le vacanze di Natale, serate di libertà per i ragazzi lericini.
La banca è dotata di telecamere di videosorveglianza, quindi, una probabile indagine dei carabinieri a seguito delle denunce formali della cittadinanza potrebbe portare presto all'identificazione dei responsabili.