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30 gennaio 1945: il giorno in cui le donne italiane conquistarono il diritto di voto In evidenza

Dietro questo diritto ci sono state lotte, sacrifici e conquiste. 

Oggi, 30 gennaio, ricordiamo una delle conquiste più importanti della storia italiana: il diritto di voto alle donne. Era il 1945 quando, dopo anni di battaglie e sacrifici, arrivò finalmente il riconoscimento ufficiale. Un traguardo che non fu un semplice atto formale, ma il segno concreto di un cambiamento profondo, il primo passo verso una società più giusta e democratica.

Le donne e la guerra: un ruolo troppo a lungo ignorato
Erano anni difficili, quelli della Seconda guerra mondiale. L’Italia stava affrontando una crisi politica e sociale senza precedenti: il fascismo era caduto, il Paese era diviso tra il Regno del Sud e la Repubblica Sociale Italiana, e il movimento partigiano lottava per la liberazione.

In questa Resistenza, le donne furono protagoniste. C’erano le staffette, che trasportavano messaggi e armi a rischio della propria vita. C’erano le combattenti, che imbracciavano i fucili accanto agli uomini. C’erano le infermiere, le organizzatrici, le donne che aiutavano a nascondere e proteggere i perseguitati. Per anni avevano lavorato, sofferto e lottato senza ricevere alcun riconoscimento. Ma la loro voce era ormai troppo forte per essere ignorata.

Il decreto che cambiò tutto
Il 30 gennaio 1945 il governo guidato da Ivanoe Bonomi prese una decisione storica: con il decreto legislativo luogotenenziale n. 23, finalmente anche le donne ottennero il diritto di voto. Non era solo una questione di giustizia, ma il riconoscimento di un ruolo che le donne avevano già dimostrato di saper ricoprire con coraggio e determinazione.

E poi, la prima volta alle urne: il 10 marzo 1946, le donne votarono alle elezioni amministrative. Poco dopo, il 2 giugno, presero parte al referendum che sancì la fine della monarchia e la nascita della Repubblica Italiana. In quella storica giornata, 21 donne vennero elette nell’Assemblea Costituente: tra loro Nilde Iotti, Lina Merlin e Teresa Noce, donne che avrebbero contribuito a scrivere la Costituzione del nostro Paese.

Oggi sembra scontato che le donne possano votare, candidarsi, essere elette. Ma non dobbiamo dimenticare che dietro questo diritto ci sono state lotte, sacrifici e conquiste. Ricordare questa fase storica significa onorare tutte quelle donne che hanno combattuto per i diritti di cui oggi possiamo godere

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