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Al Cardarelli un incontro tra alunni e Carabinieri per dire NO alla violenza sulle donne In evidenza

di Martina Costa- Fondamentale denunciare e non restare in silenzio.

La Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne viene celebrata il 25 novembre. La data scelta per questa ricorrenza non è casuale. Istituita dall'Assemblea delle Nazioni Unite nel 1999, ricorda il brutale assassinio di tre donne coraggiose e rivoluzionarie, le sorelle Patria, Minerva e María Teresa Mirabal, avvenuto nel 1960. Le donne, note attiviste e fondatrici del Movimento 14 giugno, che omaggiava la memoria di alcuni dissidenti politici torturati e uccisi dall'esercito di Trujillo in quella data nel 1959, vennero assassinate a bastonate e gettate in un burrone dagli agenti dello stesso dittatore a Santo Domingo, i quali simularono un incidente, dopo essere state fermate mentre andavano a far visita ai mariti in carcere.

L'indignazione per la loro morte, che ovviamente nessuno credette accidentale, fu enorme. Pochi mesi dopo il loro assassinio, il generale Trujillo fu ucciso e il regime cadde.

Putroppo in un mondo in cui ogni 11 minuti una donna muore di violenza domestica e in un paese come l' Italia in cui il 31,6% delle donne ha subito violenza fisica o sessuale, è fondamentale non rimanere indifferenti e in silenzio, mettendo in campo iniziative come quella portata avanti dal Liceo Artistico Vincenzo Cardarelli della Spezia. La scuola ha difatti chiesto ai ragazzi della classe IV B di realizzare dei lavori grafici per sensibilizzare i giovani sull'importanza di denunciare qualsiasi forma di violenza.

I lavori sono stati esposti nell'Auditorium della scuola nella giornata di ieri, 19 novembre, alla presenza della preside Sara Cecchini e di alcuni rappresentati del Commando dei Carabinieri della Spezia, che hanno svolto una lezione proprio sull'importanza di denunciare e di riconoscere le diverse forme di violenza.

La stessa dirigente è intervenuta in apertura alla mattinata con queste parole: "Lo Stato, con queste importantissime iniziative, ci fa crescere e aiuta i giovani ad essere migliori.
Visti putroppo tutti gli episodi di violenza che ancora oggi sono presenti nel nostro paese, è importante dare vita ad una cultura della pace, del rispetto. Basterebbe l'incarnazione dell'articolo 3- ha proseguito la preside Cecchini- perché proprio lì si trova la chiave di tutto. Ognuno di noi si deve sentire protetto e accolto. Ringrazio moltissimo i ragazzi, è fondamentale essere in prima linea con lavori come questi. La pace inizia dentro di noi e deve crescere in ambienti come quello scolastico".

Il Comandante Vincenzo Giglio, intervenuto successivamente, dopo aver fatto i complimenti ai ragazzi, esprimendo l'immensa gratitudine da parte dei Carabinieri, ha presentato il Tenente Colonnello Andrea Pasquali, che ha tenuto un'importantissima lezione su stalking e bullismo.

"Oggi parleremo della violenza sulle donne. È fondamentale impegnarsi il 25 novembre per cercare di porre rimedio a questo gravissimo problema e mi piacerebbe che questo fosse un giorno di confronto e riflessione su una tematica importante", ha spiegato Pasquali.

Il Colonnello ha poi chiesto ad alcuni ragazzi che cosa fosse per loro la violenza.

"Sono usciti fuori temi non banali che ci fanno riflettere su un concetto altrettanto non banale. La figura della donna purtroppo viene marchiata, confinata, distrutta, fisicamente e psicologicamente.
Oggi ho pensato al fatto che ci troviamo in un Liceo Artistico e quindi ho deciso di proporvi una riflessione sulla giornata attraverso l'arte", ha sottolineato il rappresentante dei Carabinieri.

 
"L'arte è bellezza, è vero, però è sopratutto memoria dell'uomo e del tempo.
Una storia che mi ha molto colpito - ha proseguito il Colonnello- è quella di Artemisia Gentileschi, giovane pittrice che a 17 anni è stata violentata da un giovane pittore che lavorava in bottega dal padre.
Questo evento è stato così forte per la sua vita che lei ha deciso di riprodurlo in un'opera d'arte, vale a dire "Susanna e i vecchioni". Artemisia venne stuprata nel 1611 e invece di subire in silenzio denunciò con immenso coraggio il suo aggressore, il pittore Agostino Tassi che venne condannato ed esiliato, cosa assolutamente rara nella Roma del Seicento, dove la violenza spesso si risolveva con un accordo in denaro o con un matrimonio".

"L'arte è testimonianza ma è anche, come dicevamo, denuncia, in grado di dare voce a chi non ne ha e lo vediamo anche in Frida Khalo, in un'opera intitolata "Qualche piccolo colpo di pugnale".

"Denunciare è importantissimo come importantissimo è riconoscere le diverse forme sotto cui si presenta la violenza, che non è solo quella fisica e visibile ma è anche quella psicologica", ha proseguito il Tenente Colonnello.

Come ha sottolineato Pasquali le parole possono fare molto male e purtroppo fenomeni come il bullismo, il cyberbullismo e il gaslighting sono ancora molto presenti nella nostra società. Il Comando ha poi fornito tutte le misure a sostegno e difesa della vittima previste dalle vigenti normative in materia.

"È fondamentale, quando si subisce violenza, chiedere aiuto a persone competenti e non isolarsi. L'isolamento potrebbe portare alla depressione e a comportamenti autodistruttivi. In caso di abusi, chiamate il 1522", ha concluso Andrea Pasquali.

Dopo aver ceduto nuovamente la parola ai ragazzi, per poter esprimere le loro opinioni, è intervenuto in conclusione, il Maresciallo Ordinario Giovanna Massariello, la quale essendo in prima linea vicino ad alcune associazioni che quotidianamente combattono la violenza sulle donne, ha sottolineato quanto sia importante il lavoro di queste realtà che accolgono le vittime e le ascoltano in momenti di estrema difficoltà ed emergenza. "La vittima spesso è inconsapevole di quello che le sta accadendo. Fondamentale non isolarsi", ha dichiarato Massariello.

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