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Fatture false ed omesse dichiarazioni, arrestati i due uomini ritenuti promotori dell'associazione a delinquere: uno è spezzino In evidenza

Le indagini riguardano 24 persone e 13 società. Perquisizioni e sequestri in diverse province. 

Nelle prime ore della mattinata di oggi, 22 ottobre, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza della Spezia hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e reali emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale della Spezia nei confronti di due persone e tredici società.

Le indagini, condotte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, hanno permesso di ipotizzare, a vario titolo e sulla base di gravi indizi di colpevolezza, la commissione dei reati di cui agli artt. 8 (emissione di fatture per operazioni inesistenti) e 5 (omessa dichiarazione) del D.Lgs. 74/2000, maturati in un contesto associativo che vede coinvolti 24 soggetti e 13 società dislocate nei territori di Liguria, Toscana ed Emilia Romagna.

Sono stati colpiti dalla misura della custodia cautelare in carcere un 41enne residente a Rapallo e un 54enne spezzino, entrambi attivi nella gestione di fatto di diverse società e considerati i principali promotori dell’associazione. Nello specifico, l’indagine ha riguardato la gestione di diverse società “cartiere”, intestate a fidati prestanome, tramite le quali i due soggetti finiti in carcere avrebbero dato vita ad un imponente giro di false fatture per un ammontare quantificato, tra il 2022 ed il 2024, in quasi 18 milioni di euro. Oltre a ciò, è emerso come nel complesso meccanismo criminale fossero coinvolti anche quattro soggetti di origine cinese, amministratori di società con sede a Prato, i quali avrebbero sfruttato le fatture da loro emesse nei confronti delle società cartiere per “ripulire” consistenti volumi di denaro contante a disposizione dei medesimi.

Inoltre, i due arrestati, unitamente ad altri tre sodali, sono indagati anche per una truffa ai danni dello Stato consistita nell’ottenimento di un finanziamento da 350.000 euro - tramite una piattaforma online gestita da Mediocredito Centrale S.p.a. - in favore di una delle società gestite dal sodalizio. In dettaglio, per l’erogazione del suddetto beneficio, gli indagati avrebbero attestato falsamente una serie di investimenti nell’ambito di un piano di sviluppo aziendale.

Contestualmente all’esecuzione dell’ordinanza di misure cautelari personali, i militari stanno dando esecuzione a perquisizioni delegate alla Spezia, Sarzana, Rapallo (GE), Prato, Casalgrande (RE), Scandiano (RE), Fiorano Modenese (MO) e Sassuolo (MO) ed al sequestro preventivo, anche per equivalente, di circa 1 milione di euro - considerato come somma di prezzo e profitto dei reati commessi - tra denaro contante, conti correnti, immobili, imbarcazioni ed altri beni mobili registrati.

 

 

Ritenuto che sia d’interesse pubblico la divulgazione di informazioni riguardanti la commissione di reati tributari, fatta salva la presunzione d’innocenza - in base agli artt. 27 della Costituzione, 6 della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, 47 e 48 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea - delle persone sottoposte ad indagini preliminari, nonché la possibilità per le medesime di far valere, in ogni fase del procedimento, la propria estraneità ai reati per cui si procede.

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