Un commento davvero fuori luogo quello contro il Comando della Polizia Locale di Santo Stefano di Magra, con a capo Maurizio Perroni, è stato notato da un cittadino sul profilo Facebook di un utente ed immediatamente segnalato allo stesso Comando. Una discussione sul social dai toni molto leggeri e pacati, tuttavia, qualcuno credendo che la Polizia Locale non avesse fatto il proprio dovere, si è sentito in “dovere” di accusare gli agenti pubblicamente sulla nota piattaforma online in modo tale che tutti potessero leggere e dando loro dei “camorristi”.
Le indagini, guidate dal Vice Comandante Andrea Prassini, hanno portato all'identificazione dell’uomo autore del commento, un cinquantatreenne sottufficiale di Marina di origine napoletana.
Il sottufficiale è stato deferito all’Autorità Giudiziaria in stato di libertà per il reato di diffamazione punito dall’art. 595 codice penale. Delitto peraltro, in questo caso, aggravato in quanto attribuisce un fatto specifico, inoltre essendo stato divulgato a mezzo Social, è in grado di raggiungere un numero indeterminato di persone e la stessa Corte di Cassazione, a più ripres,e ha stabilito che è assimilabile totalmente alla diffamazione a mezzo stampa. Per questo il sottufficiale di marina rischia la pena della reclusione fino a tre anni e della multa fino a 2065 € che possono però essere ancora aumentate in virtù dell’ultima aggravante in quanto offesa rivolta contro un Corpo di Polizia.