Venerdì 4 ottobre, festa liturgica di San Francesco d’Assisi, compatrono d’Italia, si tengono come ogni anno celebrazioni importanti nei luoghi francescani della diocesi e nelle parrocchie intitolate al santo. A Gaggiola, dove ha sede la fraternità dei frati minori, ci saranno le consuete celebrazioni solenni, che culmineranno venerdì alle 18 nella Messa solenne presieduta dal vescovo diocesano Luigi Ernesto Palletti. Saranno presenti le autorità civili e militari della città e provincia, a nome delle quali il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini terrà il consueto indirizzo di saluto.
Il giorno prima, giovedì 3 ottobre, sempre alle 18, tutti sono invitati al santuario per la “rievocazione del transito”, che ricorda il momento della morte del “Poverello” nell’anno 1226 ad Assisi, nella piccola chiesa della Porziuncola.
In prossimità della festa, il nuovo superiore della fraternità di Gaggiola, padre Almiro Modonesi, ha inviato la tradizionale lettera di invito nella quale ha dato conto dei recenti mutamenti disposti dai superiori nella guida della fraternità stesso. Come peraltro era stato già riferito, padre Gianluigi Ameglio ha lasciato dopo diversi anni l’incarico di padre guardiano. E’ stato infatti trasferito a Milano per un incarico delicato e prestigioso, quale commissario del Nord Italia per la Terra Santa: dovrà quindi lavorare per sensibilizzare i fedeli sull’importanza della presenza cristiana in quella martoriata regione.
“Noi frati di Gaggiola - ha scritto tra l’altro padre Almiro - i nostri volontari e la chiesa stessa di Spezia dobbiamo ringraziare di cuore fra Gianluigi per la lunga attività e l’impegno profuso nella nostra realtà ecclesiale e sociale”. Il nuovo superiore, peraltro, era già presente da diverso tempo a Gaggiola, dove si occupava in prevalenza del centro della Carità.
E’ stata inoltre data notizia dell’assegnazione al convento spezzino di un nuovo confratello sacerdote, fra Paolo Tirabosco. Nella sua lettera padre Almiro, riprendendo un passo di papa Francesco, osserva come “la speranza cristiana sostiene il cammino della nostra vita anche quando si presenta tortuoso e faticoso; ed apre davanti a noi strade di futuro quando la rassegnazione e il pessimismo vorrebbero tenerci prigionieri”.
Di qui un richiamo anche al servizio caritativo, elemento importante della presenza francescana a Gaggiola e in tutta la città: “Il nostro servizio caritativo vuole essere un’espressione di speranza anche in questo 2024 nel quale celebriamo gli ottocento anni delle stimmate di san Francesco. L’impegno fattivo di tanti volontari e l’importante sostegno alle nostre attività sono l’espressione e il volto esplicito di questa speranza, che apre costantemente a un futuro diverso, solidale, più fraterno e di pace”.
Nei giorni della festività al santuario saranno presenti come sempre anche servizi di accoglienza e di ristoro per i fedeli e per i pellegrini, che sono sempre numerosi.