La costituzione della Provincia della Spezia venne approvata con regio decreto, a firma del Re Vittorio Emanuele III, il 2 settembre 1923, con decorrenza dal 21 dicembre.
Alcuni anni dopo venne dato incarico all'Architetto Franco Oliva di fare il progetto del Palazzo del Governo che avrebbe dovuto ospitare anche la neonata Provincia. In quel periodo Oliva era una personalità molto presente nel contesto culturale spezzino, a lui si devono numerose opere che possiamo ammirare ancora oggi passeggiando per le vie della città.
Il Palazzo del Governo venne costruito nel 1928 dall'Impresa Nino Ferrari, evidenti le influenze eclettiche di fine '800, testimoniate dal paramento a bugnato, le finestrature a timpano e le colonne composite. L'architetto Oliva ha voluto sottolineare il carattere di rappresentanza dell'edificio con le decorazioni della facciata costituite dai bassorilievi e le statue dello scultore Augusto Magli, il grandioso scalone a forbice, i bronzi, le vetrate colorate, gli elementi in legno e in marmo portoro, tutti disegnati dallo stesso Franco Oliva. Alcune vetrate furono realizzate successivamente, nel 1957, da Raffaele Albertella.
"Il Palazzo del Governo è un bene di grande pregio, che testimonia un periodo particolare dell'architettura spezzina e va preservato - spiega il Presidente della Provincia della Spezia Pierluigi Peracchini - Il palazzo ha bisogno di lavori di restauro e poiché la Provincia è in dissesto dal 2013, dobbiamo pensare a trovare risorse al di fuori del nostro bilancio. Abbiamo studiato di utilizzare l'Art Bonus, un meccanismo di sgravio fiscale del 65% sugli importi che imprese o privati erogano come donazione liberale. E' un modo importante per poter finanziare questi interventi di restauro. Oggi presentiamo a tutta la Provincia questo progetto e i lavori che dovremo realizzare in modo che chiunque voglia contribuire potrà eventualmente farlo con un atto concreto, che troverà riscontro immediato nel mantenere e riqualificare la bellezza di questo palazzo".
"L'Art Bonus - spiega la dott.ssa Debora Tosi - è stato introdotto nel 2016 ed è una delle più importanti azioni dello Stato a favore del patrimonio culturale nazionale, perché permette un credito di imposta pari al 65% sulle erogazioni liberali. Al palazzo serve un intervento di restauro importante che lo riporti al suo originario splendore".
L'importo totale dei lavori che saranno necessari è pari a 177.000 euro divisi in otto lotti di intervento che riguardano: il restauro dell'androne principale e della scala marmorea, il ripristino dell'impianto di illuminazione originale, il restauro dei portoni lignei di accesso, la ritinteggiatura dell'area storica del secondo piano. Anche quest'ultimo intervento, in quanto eseguito all'interno di un palazzo storico tutelato, è considerato restauro.
Come funziona l'Art Bonus?
Diventare "mecenate" è semplice. E' sufficiente accedere al sito dell'Art Bonus, selezionare la Provincia della Spezia con un percorso che da lunedì sarà spiegato sul sito istituzionale dell'Ente con una pagina dedicata e che guiderà il "mecenate" attraverso l'iter per eseguire la donazione tramite bonifico bancario. E' necessario, però, indicare la causale specifica indicata nella pagina guida. Solo i versamenti con questa attestazione specifica saranno un documento valido ai fini fiscali.
I lotti dei lavori hanno un valore compreso tra 15.000 euro e 36.000 euro, quest'ultimo relativo al restauro più importante relativo all'androne e allo scalone marmoreo.
Un "mecenate" può essere persona fisica o giuridica e può partecipare anche solo in parte alla realizzazione del budget. Non ci sono né limiti minimi né massimi di importo della donazione liberale. Una volta fatta l'erogazione, questa viene registrata immediatamente e parte subito il meccanismo della detrazione fiscale.
Nella pagina guida che sarà attiva sul sito della Provincia da lunedì, sarà possibile trovare anche tutti i contatti del Ministero, per chiedere spiegazioni sulla detrazione fiscale, oltre ai numeri degli uffici della Provincia per avere delucidazioni sugli interventi che dovranno essere eseguiti. Nella pagina del sito sarà possibile consultare anche tutte le schede tecniche dei progetti con ampie descrizioni, la spiegazione dello stato attuale del bene e la proiezione, ovvero quello che verrà fatto grazie alle erogazioni ricevute. I progetti resteranno pubblicati fino al raggiungimento della cifra necessaria per l'esecuzione dei lavori.
"E' un'opera importante e che rende davvero partecipi i cittadini alla conservazione del nostro patrimonio. Il Palazzo è bellissimo e merita davvero questi interventi. Personalmente sono a disposizione di tutti coloro che avranno bisogno di chiarimenti. I miei numeri saranno pubblicati sul sito da lunedì" conclude Debora Tosi.